Sarebbero stati maltrattati per ben 8 anni dalla loro famiglia affidataria, una coppia di donne per la quale oggi è scattato il divieto di avvicinamento. Sono due fratellini le presunte vittime dell’inchiesta della Procura di Torino che, secondo quanto si legge in una nota del Comando provinciale dell’Arma, presenterebbe ‘preoccupanti analogie’ con il caso Bibbiano. 

Oltre alle due mamme, a essere indagata è anche la psicoterapeuta Nadia Bolognini, ex moglie di Claudio Foti,  imputato cardine dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ della Procura di Reggio Emilia sugli affidi illeciti della Val d’Enza e di Bibbiano. Foti è stato condannato qualche settimana fa a 4 anni di reclusione per abuso d’ufficio e lesioni.

L’indagine

La vicenda torinese riguarda due bimbi, fratello e sorella di origine nigeriana, che nel 2013 erano stati affidati alla coppia: la madre era stata da poco lasciata dal compagno e versava in gravi difficoltà economiche. Secondo le indagini della Procura i piccoli avrebbero subito violenze fisiche e psicologiche fino a quando non sono stati trasferiti in una comunità in cui si trovano tuttora. In particolare le due mamme avrebbero fatto pressioni sui due bimbi per spezzare il delicato legame con la loro madre. Tanto che i due piccoli rifiutavano da diverso tempo qualsiasi riferimento alle proprie origini e alla propria cultura. 

Durante l’inchiesta- partita da uno ‘stralcio’ finalizzato a verificare modalità di affido, le dinamiche economiche connesse, circostanze di custodia e mantenimento dei minori- è emerso che le due mamme, dopo l’affido da parte dei servizi sociali, si erano rivolte alla psicoterapeuta Nadia Bolognini. Sarebbe stata la donna a far partire l’allontanamento dalla famiglia originaria e il successivo affido sulla base di disegni e colloqui, di cui però mancano le registrazioni. I magistrati vogliono ora verificare se i piccoli abbiano subito dei condizionamenti dato che, oltre alle difficoltà della madre, era emersa anche la possibilità che fossero stati abusati dal padre.

Le operazioni hanno portato alla perquisizione degli uffici della Bolognini, ora indagata per falso ideologico

Secondo il comunicato della Procura sono in corso “ulteriori accertamenti finalizzati a verificare eventuali responsabilità degli assetti istituzionali coinvolti nelle dinamiche e procedure dell’affido medesimo”. Ci saranno verifiche su dirigenti, funzionari ed assistenti dei servizi territoriali.

Rosatelli: “Meglio evitare analogie con Bibbiano”

Mentre seguo con attenzione lo sviluppo delle indagini della Procura di Torino in materia di affidi, confermo la mia fiducia nell’operato dei Servizi sociali della Città di Torino, che da sempre rappresentano un modello positivo per l’affermazione e la tutela dell’interesse superiore dei e delle minori“. Sono queste le parole dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Torino, Jacopo Rosatelli, a seguito della notifica dei divieti di avvicinamento nei confronti della coppia ex affidataria dei minori.

L’affido è un istituto importante e prezioso e le famiglie affidatarie sono una risorsa di solidarietà verso l’infanzia e l’adolescenza. Fiducioso nell’operato della magistratura e delle forze di polizia, invito tutti, e specialmente i rappresentanti delle istituzioni, ad evitare ogni strumentalizzazione politica dei fatti“.

Rosatelli invita inoltre a non sollevare inutili polveroni mediatici: “Le responsabilità penali, sempre personali, devono essere accertate, ed è doveroso rispettare il principio costituzionale della presunzione d’innocenza: nessuna persona è colpevole sino alla conclusione definitiva dell’iter giudiziario- sottolinea.– Sarebbe meglio evitare di evocare analogie con il cosiddetto ‘caso Bibbiano’, utili a costruire polveroni mediatici ma non a risolvere eventuali problemi.”

Roberta Davi

Autore