Black Friday? No grazie, siamo francesi. Amazon ha accettato di rimandare di una settimana il Black Friday, giornata che il colosso americano dello shopping online usa per fare migliaia di offerte al ribasso. L’evento si sarebbe dovuto tenere dal 27 al 29 novembre, ma sarà posticipato di una settimana, spostandosi al 4 dicembre.

Una scelta arrivata a seguito delle proteste dei commercianti francesi che avevano chiesto il rinvio del “Venerdì nero” per evitare penalizzazioni. Dal 30 ottobre scorso infatti in Francia gli esercizi commerciali di beni non essenziali sono stati chiusi con un provvedimento del presidente Emmanuel Macron valido quattro settimane.

Ma dopo Amazon anche altre catene commerciali come Carrefour e Leclerc hanno aderito alla proposta. “Se questo può aiutare i negozianti, posticiperemo la data del Black Friday”, ha detto intervistato da TF1 l’amministratore delegato di Amazon Francia, Frederic Duval.

E in Italia? Per ora nel Belpaese tutto tace: la versione italiana del sito di Amazon evidenzia chiaramente la settimana del Black Friday, iniziata proprio oggi e che finirà il prossimo 30 novembre. Il dibattito in Italia esiste ed è spinto da Confesercenti: l’associazione, scrive Il Messaggero, sta spingendo affinché anche l’esecutivo Conte prenda provvedimenti simili. Secondo il calcolo dell’associazione che riunisce gli esercenti, le misure attuali (valide per il Dpcm fino al 3 dicembre) rischiano di ‘spostare’ dalle casse dei normali commercianti a quelli digitali circa 700 milioni di euro nei soli quattro giorni che spaziano dal Black Friday al Cyber Monday, col rischio che una eventuale proroga possa far esplodere il dato a tre miliardi e mezzo.

Per Mauro Bussoni, segretario nazionale dell’associazione di categoria, “l’online in questo momento opera in condizioni di monopolio”, spiega ad HuffPost. “Chiederemo se in una fase come questa, dove i negozi fisici sono chiusi, sia giusto che ci sia l’attività online che opera in presenza di condizioni di mercato che non sono pari. C’è un problema di equilibrio di mercato”, è la denuncia che arriva da Bussoni, che chiede un intervento dell’Authority per concorrenza sleale. “Mi rendo conto di dire una frase pesante, ma io credo che in una fase come questa, l’Authoriy dovrebbe rispondere dicendo: sospendiamo le vendite online dei prodotti non essenziali”, è la soluzione ‘drastica’ proposta dal segretario di Confesercenti.

 

 

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia