Blitz contro l’Ordine di Hagal, scoperta la rete neonazista in Campania: volevano attaccare carabinieri e un centro commerciale

Neonazisti, suprematisti bianchi, ma anche negazionisti No Vax. Sono i quattro estremisti arrestati questa mattina nell’ambito di una operazione condotta dalla Digos e dell’Antiterrorismo coordinata dai pm Antonello Ardituro e Claudio Onorati, della Procura di Napoli, che ha portato a diversi blitz tra le province di Napoli, Caserta e Avellino.

La polizia di Stato ha infatti eseguita stamane l’operazione antiterrorismo condotta da Digos, Direzione centrale della polizia di prevenzione e dal servizio polizia postale e comunicazioni, portando all’arresto in carcere dei quattro indagati, ma sono in corso anche 26 perquisizionipersonali domiciliari ed informatiche su tutto il territorio nazionale.

Si tratta di appartenenti all’Ordine di Hagal, associazione estremista già finita al centro di una indagine nel 2021: i quattro arrestati erano già stati perquisiti dalle forze dell’ordine nel maggio e nel novembre dello scorso anno, quando fu disposto il blitz per neutralizzare presunti eventi critici dedotti dall’analisi di alcune intercettazioni dalle quali emergeva la disponibilità di armi e l’intenzione di programmare azioni violente.

Nella stessa ordinanza dei quattro arresti è disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di una quinta persona, a Roma, gravemente indiziata di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.

A finire in manette, scrive Repubblica, sono: Maurizio Ammendola, 42 anni, di Maddaloni in provincia di Caserta, ideatore e fondatore dell’associazione Ordine di Hagal; Michele Rinaldi, 47 anni, residente in provincia di Avellino, vicepresidente dell’Ordine di Hagal e gestore del canale Telegram dell’Ordine, denominato “Protocollo 4”; Massimiliano Mariano, 46enne di Castellammare di Stabia e Giampiero Testa, 25enne di Marigliano, in provincia di Napoli.

C’è anche un sesto indagato nell’inchiesta odierna, un cittadino ucraino legato agli ambienti dell’estrema destra del suo Paese e che risulta rientrato in Ucraina. Sono emersi infatti contatti diretti e frequenti con formazioni ultranazionaliste ucraine, come il “Battaglione Azov”, “Pravi Sector”, “Centuria”, verosimilmente in vista di possibili reclutamenti nelle fila dei citati gruppi combattenti.

Tra le carte dell’inchiesta figura, riferisce Repubblica, anche il proposito da parte di Testa di sferrare un attacco contro la caserma dei carabinieri di Marigliano, in provincia di Napoli. Il cittadino ucraino tornato in patria invece manifestava la volontà di realizzare un attentato contro un centro commerciale della zona nolana.

Nel corso delle indagini e delle perquisizioni avvenute nel 2021,  gli agenti della Digos e della Direzione centrale della polizia di prevenzione Ucigos avevano trovato nella disponibilità degli indagati munizioni, armi da ‘soft air’ e persino un lancia-granate, oltre ad abbigliamento tattico e numerosi dispositivi tecnologici sui quali saranno svolti accertamenti tecnici.

Le attività di addestramento paramilitare erano svolte in particolare in alcuni campi del Napoletano e del Casertano. Il gruppo teneva lezioni in presenza e via social per estendere la loro rete di proseliti: un “insegnamento” dalla forte matrice suprematista e negazionista della Shoah con simbologia e riti hitleriani.