Blitz nella curve di Inter e Milan, in carcere i capi ultras: dal derby a calcetto al “patto” per gestire i business di San Siro

Blitz contro i vertici delle curve di Milan e Inter con polizia e guardia di finanza che hanno eseguito almeno 19 misure cautelari (16 in carcere, 3 ai domiciliari), decine di perquisizioni e misure di Daspo nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla procura di Milano che ha preso spunto da ben quattro filoni diversi e, stando alla ricostruzione avallata dal Gip, avrebbe cristallizzato il giro di estorsioni sui biglietti e trasferte Champions, sui parcheggi intorno al Meazza e su gadget e bibite in vendita sempre nei pressi dello stadio milanese.

L’omicidio Bellocco e il derby a calcetto

Una operazione che arriva a un mese di distanza dall‘omicidio di Antonio Bellocco, 36 anni, uno degli aspiranti capi ultras dell’Inter (nonché nipote del boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta) ucciso a coltellate da Andrea Beretta, altro capo ultrà dell’Inter. Un omicidio che avvenne nel parcheggio della palestra frequentata dal gruppo di tifosi organizzati, il giorno dopo il derby disputato a calcetto con i ‘colleghi’ rossoneri. Tra le accuse contestate, ai vertici della curva nerazzurra viene contestata anche l’aggravante di aver favorino la ‘ndrina dei Bellocco, originaria di Rosarno.

Nelle indagini sarebbe stato ricostruito un “patto di non belligeranza” tra le due gruppi ultras di Milan e Inter che avrebbero fatto fuori la “vecchia guardia” che non voleva sottostare alle nuove regole.

Curva Inter, i nomi degli ultras coinvolti nel blitz

Nella gradinata nerazzurra – così come ricostruisce Repubblica – risultano coinvolti il leader ufficiale della curva Nord Marco Ferdico (amico di Antonio Bellocco) insieme al padre Gianfranco, il nuovo capo pro-tempore Renato Bosetti e altri appartenenti al direttivo quali il pugile Matteo “Chuck” Norrito e Mauro Nepi. E ancora il 54enne Pino Caminiti, calabrese di Taurianova (vicinissimo sia allo ’ndranghetista Giuseppe “Dutturicchiu” Calabrò che ai Fidanzati, aristocrazia di Cosa Nostra) e addetto agli ambitissimi parcheggi sotterranei, la contabile Debora Turiello o il palermitano Francesco “Buzzero” Intagliata, pregiudicato per rapina, droga, armi, lesioni e rissa, che entra ed esce dal vertice del secondo anello verde.

Le accuse sono di associazione a delinquere insieme ad Andrea Beretta, detenuto dal 4 settembre scorso per l’omicidio del boss di ’ndrangheta Antonio Bellocco, ucciso. Omicidio nato per contrasti, probabilmente legati alla droga, all’interno del direttivo nerazzurro e su presunti ammanchi nella cassa comune.

Curva Milan, chi sono gli ultras coinvolti

Sponda Milan, finiscono in carcere lo storico leader Luca Lucci (‘famoso’ per la stretta di mano con l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, tifosissimo del Milan), il fratello Francesco Lucci, Christian Rosiello (spesso al fianco di Fedez come guardia del corpo), Alessandro “Shrek” Sticco, Fabiano Capuzzo, Islam “Alex Cologno” Hagag, Riccardo Bonissi e Luciano Romano. Nei loro confronti l’accusa più grave è l’associazione a delinquere semplice, finalizzata ad estorsioni, aggressioni, lesioni e resistenza. Violenze come il pestaggio del personal trainer Christian Iovino, aggredito sotto casa dopo uno screzio in discoteca con Fedez, o ad altri rivali presenti nella curva.

Perquisizioni e Daspo

Non solo 19 arresti (di cui tre ai domiciliari), la Divisione anticrimine della Questura meneghina ha applicato a più persone “diversi divieti di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive ovvero ha comunque avviato la relativa procedura nei confronti di numerose altre persone” emerge in una nota della procura di Milano. Sono più di 50 gli ultras delle curve di Milan ed Inter destinatari delle perquisizioni. Tra le persone coinvolte, anche come destinatari di perquisizioni, Rosario Calabria, Antonio Trimboli, Nino Ciccarelli, storico capo ultrà interista, Domenico Bosa, Loris Grancini, capo ultrà della Juve, già con condanne alle spalle e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi. Obiettivo delle perquisizioni anche Giancarlo Lombardi, detto il ‘barone’ ex capo ultrà rossonero. Perquisita anche la casa a Pioltello, nel Milanese, di Antonio Bellocco, l’erede dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11:30 presso gli uffici della Procura della Repubblica di Milano alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo, del Procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola, del Questore di Milano Bruno Megale, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Milano Gen. B. Andrea Fiducia, del Direttore del Servizio Centrale Operativo Vincenzo Nicolì, del Comandante del Servizio Centrale Investigazioni C.O. Gen. D. Antonio Quintavalle e di investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.