Da oggi intervisterò i candidati al collegio uninominale per la Camera dove sono io stesso elettore il Lazio 1 Uo2. Il metro è il seguente: 8 domande, 7 di politica attuale e una di storia. Per conoscere meglio i candidati, capire i loro riferimenti, i loro principii e le loro ipotetiche soluzioni. Al termine del giro, che spero coinvolga almeno i candidati dei 5 schieramenti principali, dovremmo avere tutti le idee un po’ più chiare.
Oggi iniziamo con un uomo molto ben radicato a Roma: Enzo Foschi, classe 1966, nato a Roma alla Garbatella. Titolo di studio: diploma di Liceo Classico al “Socrate”. Foschi è un politique-politicienne, con una lunga gavetta come militante e amministratore per il PCI-PDS-DS-PD. Nel 1989 è stato eletto Consigliere di Circoscrizione di quello che è oggi è l’VIII° Municipio. Nel 1993 è stato eletto Consigliere Comunale di Roma Capitale, lavorando dapprima con il Sindaco Francesco Rutelli e successivamente con Walter Veltroni occupandosi di sport, politiche sociali, politiche abitative, diritti e memoria. Nel 2005 è stato eletto Consigliere Regionale, ricoprendo poi la carica di Vice Presidente della Commissione Sport, Cultura e Spettacolo della Regione Lazio. Dal 2015 è stato Capo della Segreteria Politica del Sindaco Ignazio Marino. Oggi è Vice Segretario del Partito Democratico del Lazio.
Foschi, qual è il suo giudizio su Mario Draghi come premier, oltre che la sua Agenda e il suo metodo?
Mario Draghi è una figura autorevole e di altissimo profilo che ha consolidato la credibilità internazionale del nostro Paese, dimostrando un grande pragmatismo e una grande concretezza. Chi ha fatto cadere il suo governo, si è assunto una responsabilità molto grave di fronte alle cittadine e ai cittadini che il 25 settembre se ne ricorderanno. Per quanto riguarda la sua agenda, è stato lo [stesso] Presidente del Consiglio a dire che non esiste nessuna agenda Draghi. Il metodo invece esiste eccome e ho apprezzato molto la capacità di individuare le questioni fondamentali e quella di intervenire prontamente per risolverle.
Meglio l’operato di Conte o quello di Draghi?
È stato un errore far cadere il Conte II in quel modo perché si trattava di un governo che stava gestendo il Paese in una fase complicata come quella della pandemia. Era il governo che, grazie al lavoro fatto dall’ex ministro Roberto Gualtieri, ha spinto l’UE a rivedere l’austerità e il rigorismo che l’hanno resa così impopolare tra i cittadini e ha aperto la strada per il PNRR, miliardi di euro che, se usati bene, aiuteranno il Paese a rialzarsi. E questi aiuti sono passati grazie a noi: Meloni votò contro il PNRR, è bene ricordarlo, Draghi ha saputo mettere a terra queste risorse in maniera molto efficace.
Lei crede che la cultura laburista sia un retaggio del ‘900? Meglio far vivere le persone su sussidi statali tipo il reddito di cittadinanza, senza proporre loro corsi di formazione o nuovi lavori?
La cultura laburista mette al centro un tema serio che è quello del lavoro che è un parte fondamentale della nostra identità politica, sociale e umana. Non si vive di sussidi ma di lavoro. Penso però che chi resta indietro, vada aiutato, questo è il punto centrale del welfare delle più avanzate socialdemocrazie europee.
Pensa sia giusto smarcarsi dalla dipendenza russa sul gas?
Certo. E dico anche che dobbiamo lavorare per svincolarci dalla dipendenza energetica da tutti i paesi, non solo dalla Russia. Dobbiamo diventare indipendenti dal punto di vista energetico, è una questione fondamentale.
Per abbassare le bollette molti dicono che nel breve periodo serve l’abbattimento dell’IVA fatto in marzo, poi il tetto al prezzo del gas a livello europeo, poi servono i rigassificatori; nel medio periodo il nucleare di quarta generazione e nel lungo si deve puntare tutto sulle energie alternative, purtroppo intermittenti, insieme al nucleare. È d’accordo? Se non lo è, qual è la sua ricetta per abbassare le bollette?
Le forze politiche che sostengono il nucleare, ammettono che per costruire impianti di quarta generazione, occorrono una ventina di anni. Il problema delle bollette c’è oggi. Anzi, già da qualche mese. Adesso serve un atto di solidarietà europea che, come con il PNRR, unisca l’UE per far fronte a questa crisi che da economica rischia di diventare una crisi sociale che può travolgere le nostre democrazie.
La legge sulle unioni civili fu una grande conquista quando venne approvata ma oggi appare anacronistica. È in favore di passare a una legge sul matrimonio per tutti, come già in Francia, Spagna e altri paesi UE?
Nel 2000, quando ero in Campidoglio, insieme a Silvio Di Francia, ho fatto la prima delibera in Italia che poneva il tema delle unioni civili e la presentammo al World Gay Pride a Roma. Personalmente e politicamente, io ritengo che non ci dovrebbe essere nessuna discriminazione e che dobbiamo tutelare la libertà delle persone di amare chi vogliono. Questo si può fare completamente soltanto se tutte e tutti hanno gli stessi diritti, tra cui il matrimonio.
Qual è il singolo punto del suo programma personale a cui tiene maggiormente? Con quale maggioranza immagina di scriverlo in Gazzetta Ufficiale?
La lotta alle disuguaglianze che negli ultimi anni, invece di ridursi, sono aumentate e questo non è tollerabile. Disuguaglianze di genere, generazionali, ambientali, sociali. Sono questioni per cui mi batto da sempre e sarà un onore continuare a farlo in Parlamento. Certamente non con Giorgia Meloni e con chi vuole provvedimenti come la flat tax che avvantaggia i ricchi a scapito di chi stenta ad arrivare a fine mese.
Cosa pensa della Rivoluzione d’Ottobre?
Che stiamo ancora a settembre. Scherzi a parte, ci sono questioni urgenti adesso, oggi. Dobbiamo dare risposte concrete alle persone sulle bollette, sugli affitti, sulla precarietà, sul salario. Pensiamo a oggi e lavoriamo anche per domani.
I principali candidati del collegio Lazio 1 UO2 sono:
- M5S: Manuel Tuzi
- Centrosinistra: Enzo Foschi
- Centrodestra: Simonetta Matone
- Azione/IV: Fabio Dionisi
- Unione Popolare: Raul Mordenti
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