Il mondo che vive una fase nuova con il dramma dell’Afghanistan e i primi segnali di ripresa dopo la pandemia. L’Italia che vuole ripartire nonostante tante situazioni ancora da affrontare.
Si è parlato di tutto questo e di molto altro nella settima edizione del “Cortile di Francesco”, manifestazione che ha raccontato tanto grazie alle numerose presenze di personalità di spicco italiane e internazionali e i cui contenuti non possono che porre la città di San Francesco come luogo a cui il mondo deve guardare per costruire il futuro.
È necessario continuare a realizzare lo Spirito di Assisi, quel concetto evocato da San Giovanni Paolo II nel 1986 e ancora oggi molto attuale. Perché è impensabile pensare di andare avanti lasciando indietro qualcuno. Serve una nuova economia fondata sull’esempio del Patrono di Italia che abbia come fulcro la solidarietà non il profitto.
Come ha sottolineato il Direttore della Sala Stampa, padre Enzo Fortunato, “abbiamo bisogno di fiducia non vogliamo spegnere la luce della speranza”.
La speranza, quella che cerchiamo tutti. Quella che si può realizzare mettendo al centro del nostro agire quotidiano ricordando sempre che nessuno si salva da solo.
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