“Anche se la politica non ti interessa, è la politica che si interessa a te!” è un vecchio detto che risulta però sempre valido. Non si scappa, la politica riguarda tutti noi, anche se non guardiamo mai un telegiornale, anche se non votiamo, anche se pensiamo che i politici siano tutti ladri. È il caso della cannabis, che sembra una polemica buona per ragazzini, più o meno cresciuti, che reclamano il “diritto” di fare uso di sostanze illegali.
Non si tratta solo di questo. La partita della cannabis è molto più ampia e internazionale di quanto possiamo immaginare. Per la rubrica di Telos A&S Lobby Non Olet ne abbiamo parlato con il lobbista Philip Howard, direttore generale di Kamakura Consulting. Howard lavora in Giappone e segue anche il settore farmaceutico. La diatriba non riguarda la cannabis terapeutica per lenire il dolore cronico, ma un farmaco per curare l’epilessia. In Giappone è vietato qualsiasi prodotto ricavato dalle foglie di cannabis. “Il Paese è molto conservatore nell’approccio alle droghe attualmente illegali. E fare in modo che il loro uso venga approvato è una questione politica, non solo tecnica, di formulazione legislativa. Quindi, quello che abbiamo fatto è stato assicurarci di avere i dati e le evidenze necessarie dai mercati esteri dove il farmaco è stato approvato, per dimostrare che è sicuro, che non c’è rischio di dipendenza, che sarà gestito in modo appropriato”. Guarda l’intervista,
Sembra tutto molto semplice: c’è un problema di salute e un farmaco che dà la migliore risposta possibile. Ma non sempre 2 + 2 fa 4. Malgrado la sua utilità, quel farmaco non può essere utilizzato perché viene prodotto con una sostanza che si porta dietro un vissuto socioculturale. Il lobbista si scontra spesso con posizioni di tipo ideologico, che vengono strumentalizzate dai politici stessi e dai media. Non esistono, infatti, questioni puramente tecniche. “In termini di impatto sulla società, oggi ci sono pazienti in Giappone, bambini con forme di epilessia infantile gravi e croniche, che non hanno accesso alla migliore medicina disponibile, e questo provoca solo inutili sofferenze” aggiunge Howard. Ecco perché è importante il ruolo del lobbista che rappresenta il punto di vista delle aziende farmaceutiche, che ovviamente hanno un interesse economico, e quello dei pazienti, che invece hanno un interesse legato alla loro salute.
Kenta Suzuki, un simpatico influencer di Instagram che si autodefinisce “giappo de Roma”, ha recentemente pubblicato un libro per Mondadori che si intitola “I giapponesi sono fuori di testa. Segreti, costumi e follie di un meraviglioso popolo”. Per quanto riguarda il caso del dibattito politico sulla cannabis usata nell’industria farmaceutica, i giapponesi non sono fuori di testa. Almeno non sono molto diversi da noi. Queste polemiche sono all’ordine del giorno anche in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Ecco perché esistono i lobbisti, che contribuiscono ad arricchire il dibattito con un punto di vista degno di essere ascoltato.
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