Negli anni Ottanta, un mio parente siciliano mi ha raccontato di essere tornato a trovare uno zio di Agrigento, dopo molti anni che non lo vedeva. Viveva in un appartamento di una palazzina con un’incantevole vista sulla valle dei templi. L’appartamento era rimasto lo stesso, ma la vista era cambiata: al posto del Tempio della Concordia lo sguardo andava a sbattere contro un imponente palazzone. Il mio parente si era rammaricato con suo zio, il quale si era stupito della sua delusione e aveva replicato che il quartiere era diventato più moderno e funzionale.
Questa storia mi ha sempre fatto pensare alla diversa concezione di vivibilità che hanno le persone che vivono in un territorio e quelle che lo frequentano in modo sporadico. Questo non vuole essere in nessun modo un’ode ai palazzoni orrendi che devastano la magia di un luogo, ma è un monito che ci induce a prendere in considerazione le esigenze delle persone che vivono nei territori che vogliamo proteggere.
Per la testata di Telos A&S PRIMOPIANOSCALAc abbiamo parlato di questo argomento con Adjany Costa, consigliere per gli Affari Ambientali del Presidente della Repubblica di Angola, dopo essere stata, a soli trent’anni, ministro della Cultura, del Turismo e dell’Ambiente. Costa ha sottolineato l’importanza di lavorare con le comunità locali: “rende possibile un equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. Dipendono da questo equilibrio per sopravvivere e possono raggiungerlo con il nostro aiuto, non con una cieca obbedienza. La loro visione sull’ambiente va al di là della semplice sostenibilità, ma è fatta di un intreccio tra il loro credo culturale e sociale, che alimenta questa sostenibilità, senza mai dimenticare che devono pensare anche ai loro mezzi di sostentamento”.
Adjani Costa ci ricorda il vero significato della parola “sostenibilità”. Un concetto che non riguarda solo le scienze ambientali, ma anche quelle economiche. La parola è stata introdotta con la prima conferenza sull’ambiente dell’Onu nel 1972 e faceva riferimento a un equilibrio tra le esigenze di sviluppo della generazione presente e quelle delle generazioni future. Nel tempo, la sostenibilità è divenuta il paradigma dello sviluppo stesso. Una concezione rivoluzionaria per gli anni Settanta. E una concezione rivoluzionaria anche ai nostri giorni, considerando che facciamo ancora un enorme fatica a passare dalla teoria ai fatti.
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