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Della sostanza dell’amore. (Astenersi perditempo)

Avvocato e Presidente "Consiglio per la Parità di Genere"
Della sostanza dell’amore. (Astenersi perditempo)

E’ tempo di bilanci. Se anche la storia più patinata tra Chiara Ferragni e Fedez è crollata sotto (a quanto pare) il peso dei tradimenti, quella più affascinante di Angelina Jolie e Brad Pitt per presunte violenze, quella di potere fra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno per qualche gaffe di troppo, allora è arrivato proprio il momento di interrogarsi sulla sostanza dell’amore.

Almeno a mezza età, quella cioè che, finiti i selfie con le mani a cuore, i profili di coppia e le promesse di amore eterno, ha già digerito qualche amarezza di troppo ma non ancora abbastanza per trincerarsi nel cinismo più becero. Allontanate i giovani dunque da questa lettura, che almeno loro continuino ad essere sognatori e portatori di alte bandiere sull’amore puro, incantato e infinito. Per tutti gli altri, benvenuti nel club.

Parto dalla fine, dalle indiscrezioni svelate ieri da un podcast di Fabrizio Corona (araba fenice) e riprese da un post di Chiara Ferragni che descrivono la tresca che l’ormai ex marito Fedez intratteneva da anni con un’altra signorina (tra l’altro uguale alla Ferragni) dove addirittura lui le dichiarava amore nascosto in bagno mentre la novella sposina lo aspettava all’altare. Per chi è poco avvezzo di gossip, Fedez pare che piangesse il giorno del matrimonio e ora ne capiamo meglio il motivo: era tutta una farsa, compiuta e protratta per anni, figliandoci due bambini (meravigliosi). Poi la moglie finì nella bufera mediatica e lui si scoprì avere già la valigia pronta, neppure il tempo dei saluti ed era già nel letto di altre donne (e in tv a rilasciare interviste).

Per quanto tutto questo sia deflagrato alla vigilia di Sanremo (dove Fedez parteciperà), con un rinvio a giudizio per truffa a peso della Ferragni e con fonte Corona (puzzando così di telenovela turca orchestrata ad arte), il copione è credibile perché liberamente ispirato a storie di vita vera. Tradimenti, inganni, amori affievoliti. Ed è questo il punto: le storie d’amore sono di fatto l’investimento più rischioso che ognuno possa fare. Di peggio ci sono solo le criptovalute e gli abbonamenti alle app che ti insegnano a diventare ricco. Eppure cos’è l’uomo senza l’amore? Attratto da questa forza fisica ed emotiva, tutti cerchiamo di essere amati, un bisogno istintivo della specie non solo per procreare ma anche per accudirsi, per stabilizzarsi, per identificarsi e riconoscersi l’uno nell’altra, per accompagnarsi nella vita.

L’amore non si spiega, come le barzellette se lo fai, non fanno più ridere. E’ un bisogno naturale che espone ad uno dei più grandi dolori che un uomo possa conoscere: il mal d’amore. L’avete mai provato? Se sì allora avete conosciuto anche l’opposto, la magia dell’innamoramento, la primavera dell’anima. Un saliscendi che col tempo, e un po’ di ruggine, si fa sempre più fatica ad attivare ed è per questo che ci facciamo affabulare sempre più dalla bellezza della rappresentazione dell’amore altrui. Lo desideriamo proprio così come ce lo vendono: lui in ginocchio che le chiede di sposarla, l’anello di brillanti grande come una noce, insieme sul divano ogni giorno a fare l’amore.

Ma quando il siparietto si crepa, quando il film finisce, quando spuntano gli altarini, ci cade addosso il Truman Show. Possiamo addirittura rischiare di pensare che “se non ce la fanno loro a restare sposati anche se belli, ricchi e famosi allora siamo tutti destinati a fallire”. Cosa che ovviamente non è così, anzi. Ma quando una punta di cinismo ci offusca la vista, l’unica soluzione è chiudere la televisione, le riviste e i social e accendere il cuore. Perché l’amore reale è tutt’altra cosa, una rappresentazione poco poetica evidentemente dato che nessuno racconta se non deridendone o, nel migliore dei casi, celebrandone la grandezza nostalgica di alcuni passati.

Eppure, inutile mentire, la sostanza dell’amore non si misura in quanta felicità sia stato in grado di generare, ma nella sua capacità di essere durato. Nonostante tutto.  “Conosco solo un modo di misurarlo: è la somma di tutte le volte in cui ho pensato me ne vado e poi non me ne andavo mai” (Ester Viola).

 

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