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Difficoltà in famiglia? Prega e risolvi tutto

Giornalista e saggista
Difficoltà in famiglia? Prega e risolvi tutto

Passano gli anni, la psicologia fa passi avanti, Papa Francesco insiste sulla qualità delle relazioni interpersonali, ma quando siamo al dunque, l’approccio morale non cambia. Soprattutto se si parla di famiglia. La rivista incriminata è Famiglia Cristiana con la rubrica delle lettere, che è poi la pagina dove mica risponde uno qualunque ma niente di meno che il direttore, don Stefano Stimamiglio.

Qui una lettrice espone il suo problema: 30 anni di matrimonio e la sensazione che la relazione di coppia sia arrivata al capolinea. Toni amari: “Ho dedicato la mia esistenza alla mia famiglia, a mio marito e ai figli, e non avrei motivi di lamentarmi. Eppure…Eppure sento che l’amore con l’uomo che ho scelto da ragazza, e di cui ero follemente innamorata, è finito da tempo e che ha ormai esaurito le pile; provo a volte rabbia verso di lui, ma anche verso dime per come sono andate le cose. Entrambi ci siamo impegnati seriamente in un progetto comune, a cui siamo stati fedeli, pur tra alti e bassi, e che abbiamo realizzato tra grandi fatiche e tanto impegno. Ma oggi viviamo da estranei, ci limitiamo a comunicazioni “di servizio” o poco più e non condividiamo interessi comuni. La vita futura mi fa paura“.

Cosa risponde il direttore? Comincia con un primo “pistolotto” sulle scelte di vita che devono fare i conti con il tempo che passa, con i cambiamenti, con la necessità di impegnarsi eccetera. Poi alla fine entra nel merito del problema esposto dalla sessantenne lettrice (non una giovane donna!). “L’amore, ce lo indica la solennità della Trinità che abbiamo appena celebrato, è eterno“, dice don Stefano. Ma come è eterno? La lettrice ha appena detto che non ne può più? Ma no, don Stefano si riferisce all’amore di Dio! E infatti prosegue spiegando che “l‘amore di due sposi si ‘eternalizza’ giorno dopo giorno, nel servizio reciproco (perché amore è, si, sentimento, ma è soprattutto dono della mia vita all’altro), nell’ascolto reciproco (che, pure, è faticoso servizio), nel compimento dei (banali) doveri quotidiani, nell’accettazione dei fallimenti, oltre ai quali Gesù indica sempre che c’è una risurrezione”.

Un dialogo tra sordi, un linguaggio di altri tempi, secondo il solito schema del sacerdote che quando parla di rapporti di coppia, famiglia e matrimonio, non sa cosa stia dicendo. Ma il bello deve ancora venire. Don Stefano infatti si rende conto che la lettrice vuole un consiglio concreto. E lui glielo fornisce. Ecco qui, tutto da leggere, citando Papa Francesco: “: La famiglia è viva; se unita nella preghiera. È forte, quando riscopre la Parola di Dio. È generosa; se rimane aperta alla vita, non discrimina e serve i più bisognosi. Preghiera, Parola di Dio, servizio. Ti auguro, di cuore, di crederci ancora e di riprovarci, insieme con tuo marito“.

Non parli più con tuo marito? Prega e si risolve tutto! Si potrebbero allora chiudere tutte le facoltà di psicologia delle Università Cattoliche e al loro posto aprire scuole di spiritualità. Tanto con la preghiera si risolve tutto! E se l’altro non ascolta? Prega anche per lui ed abbi fede e vedrai che le difficoltà si risolveranno. Complimenti vivissimi per il consiglio. Chissà cosa ne pensa l’autrice della lettera!