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È colpa delle lobby. Fenomenologia del capro espiatorio

È colpa delle lobby. Fenomenologia del capro espiatorio

Come si fa a liberarsi di un male? La strada più semplice è trovare un capro espiatorio, al quale attribuire la colpa di problemi difficili da risolvere. Da sempre, il capro dei capri è il lobbying, l’attività di rappresentanza degli interessi. Se apriamo i giornali, leggiamo titoli nei quali la “lobby” viene presentata come un’entità che gioca un ruolo manipolatorio e incontenibile: “La lobby che governa i medici di famiglia”; “La lobby della carne rossa fa pressione sulle Nazioni Unite”; “Le lobby delle Big Tech che influenzano le decisione dell’Unione Europea” e così via. Le lobby vengono presentate come ingestibili e fuori controllo. Esistono e ce le dobbiamo tenere. Non possiamo fare altro che subirle.

Da lobbista dico che non mi è mai capitato di parlare con un decisore politico che mi trattasse come se fossi Voldemort e, in preda al terrore, dicesse pedissequamente sì a tutte le mie proposte. Ogni istanza che presentiamo i miei colleghi ed io viene valutata, analizzata e spesso modificata o rifiutata. Ed è giusto che sia così. Da cittadina non vorrei vivere in un Paese in cui la politica prende per buone le proposte dei lobbisti, come fossero diktat.

Per la video-rubrica di Telos A&S Lobby Non Olet, abbiamo parlato della regolamentazione del settore con Pier Luigi Petrillo, Professore di Teorie e Tecniche di Lobbying alla Luiss Guido Carli: “Chi non vuole la regolamentazione è prevalentemente la classe politica, perché oggi le lobby sono un paravento. La politica può nascondersi dietro le lobby se non assume determinate decisioni. […] È colpa delle lobby, lo sentiamo tante volte. È colpa delle lobby se certe cose non vengono fatte o vengono fatte in un certo modo”. Guarda il video.

Certamente è più facile affermare pubblicamente che una decisione è stata o non è stata presa attribuendo la scelta ad un capro espiatorio. Come si dice: “ci sta”. Fa parte del gioco della comunicazione e non è una novità dell’era dei social, come dicono alcuni. È sempre stato così. Però, giochi a parte, la realtà è spesso diversa e io mi sento in dovere di ricordare che ogni classe politica, fin dalla nascita della democrazia, deve prendere in considerazione le istanze delle lobby. Poi, però, è lei e solo lei a decidere. Le scuse stanno a zero.