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Fate il presepe, non sarà un Natale diverso

Esperto in comunicazione

Inizia il periodo di Avvento, quel periodo che ci porterà al Santo Natale. Inizia con tante ipotesi su eventuali cambiamenti delle regole e con la consapevolezza che sarà un Natale diverso.

Diverso, ma uguale.

Uguale perché cambierà qualche abitudine, non saranno possibili le tavolate e le tombolate, non sarà possibile rivivere certe logiche, ma c’è una cosa che non cambierà: l’essenza del Natale.

L’essenza del Natale che si ritrova nel presepe, geniale intuizione di San Francesco d’Assisi che nel 1223 decise di far rivivere la povertà con cui Gesù venne al mondo.

Il presepe è il principale simbolo del Natale, anzi, è il Natale. È il luogo in cui ognuno di noi può fermarsi a riflettere per arrivare a comprendere quello che conta davvero.

Come ogni anno ho allestito il mio presepe a partire dalla prima Domenica d’Avvento.

Un consiglio: fate il presepe anche voi, comprenderete come il Natale, anche quest’anno, sarà uguale.

Perché come diceva San Giovanni Paolo II: “Non possiamo pertanto trasformare ed avvilire il Natale in una festività di inutile spreco, in una manifestazione all’insegna del facile consumismo: il Natale è la festa dell’Umiltà, della Povertà, della Spogliazione, dell’Abbassamento del Figlio di Dio, che viene a donarci il suo infinito Amore; deve pertanto essere celebrata con autentico spirito di condivisione, di compartecipazione con i fratelli, che hanno bisogno del nostro aiuto affettuoso. Deve essere una tappa fondamentale per la meditazione sul nostro comportamento nei confronti del “Dio che viene”.

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