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I migliori vini per accompagnare il 2022, una (prima) lista suggerimenti per andare sul sicuro

I migliori vini per accompagnare il 2022, una (prima) lista suggerimenti per andare sul sicuro

Le feste sono ormai alle spalle. Ma quali etichette potrebbero accompagnare l’anno nuovo? Qui di seguito una lista di suggerimenti per andare sul sicuro.

Col di Lamo – Giovanna Neri e la figlia Diletta guidano in prima persona ogni fase della produzione del Brunello di Montalcino docg Col di Lamo. Giovanna in pochi anni ha tirato su da zero una bellissima realtà. Ha costruito di sana pianta una bella e moderna cantina ben integrata nel paesaggio. Tutta la tenuta è coltivata biologicamente e senza uso di prodotti chimici. I vini hanno carattere: vi si ritrovano grazia, leggerezza, energia e caparbietà tipiche della titolare. Figlio di un’annata straordinaria il suo Brunello ’16 brilla per armonia e compattezza e offre un sorso materico e goloso. Un plauso anche alla Riserva 2015.

Tenuta Mazzolino – La famiglia Braggiotti ha creato a Corvino San Quirico un piccolo mondo nell’Oltrepò Pavese con 22 gli ettari vitati. Il territorio è dedicato principalmente al Pinot Noir e la cantina ha goduto della collaborazione di importanti enologi come Giacomo Bologna, Giancarlo Scaglione e Kyriakos Kynigopoulos. Il “Noir” è il fiore all’occhiello e deriva dalla vinificazione di uve 100% Pinot Nero che crescono su colline dal terreno argilloso con un’esposizione al sole estremamente ideale. Il nuovo arrivato, frutto dell’ultima generazione di proprietari Stefano Malchiodi e Francesca Seralvo è il Terrazze Alte. Realizzato con le uve prodotte dai filari sulla sommità della collina, composta di marna gessosa. Nelle terrazze più alte le radici si trovano a contatto con una notevole concentrazione minerale che si riflette nel carattere del nuovo vino.

Eredi di Maio – Sul versante sud–est dell’Etna, gli Eredi di Maio continuano a scrivere la storia della tradizione avviata dal nonno Alfio. Una azienda giovanissima per una produzione minuscola, neanche tremila bottiglie dalle grandi potenzialità. Il brand nasce nel 2018 con la prima annata dell’Etna Bianco Superiore Doc Affiu (che è il nome dialettale del nonno): si tratta di un blend di sei vigne di quattro contrade differenti, da quelle più basse a quelle più alte, tutte ubicate nel piccolo territorio di Milo, che è appunto la patria dell’Etna Bianco Superiore. L’Etna Rosso Doc Utri (espressione dialettale per indicare l’otre dove si conserva il vino) viene dal territorio di Biancavilla che si trova nel versante sud del vulcano.

Monteverro – La Tenuta Monteverro si trova sulla Costa d’Argento, terreno di argilla rossa sui pendii della parte più meridionale della Toscana. Nasce agli inizi degli anni 2000 da un’idea visionaria del proprietario Georg Weber, alla ricerca del luogo ideale dove dar vita al suo progetto di produrre vini di eccellenza. Tinata è un omaggio ai grandi vitigni del Rodano, il Syrah e il Grenache. Deciso, ricco di note aromatiche, ma al contempo spiccatamente morbido ed elegante: sono queste le caratteristiche del nostro secondo miglior assemblaggio. Un vino complesso, di grande profondità aromatica, segnato dall’inconfondibile carattere della costa toscana. Da provare anche lo Chardonnay.

Sincette – Sincette, l’azienda biodinamica di Polpenazze del Garda (Brescia), di proprietà della famiglia Brunori, scommette sul Groppello e presenta il restyling delle etichette delle due versioni del vitigno, vinificato in rosso e in rosa. Jean Blanchaert, noto gallerista e critico d’arte appassionato di disegno a china, ha curato nel 2015 la nuova immagine dell’azienda e dell’intera gamma di prodotti. Le nuove etichette rappresentano il metodo biodinamico attraverso la raffigurazione del disordine organizzato di territorio, microcosmo, flora e fauna. Il Groppello è il vitigno autoctono della Valtènesi e qui trova la sua massima diffusione ed espressione. Deve il suo nome alla forma del grappolo, molto compatta, tanto da sembrare un nodo, “groppo” in dialetto. Da questa uva Sincette ricava due vini, pura espressione della natura di questo vitigno: il Groppello Valtènesi DOC, 100% uva autoctona, e il Chiaretto Valtènesi DOC, da Groppello, Marzemino e Barbera.

Venturini Baldini – Situata sulle storiche Colline Matidilche in Emilia, tra Parma e Reggio Emilia, la tenuta familiare Venturini Baldini è sinonimo di vini spumanti dell’Emilia chiaramente orientata alla realizzazione di vini biologici. Il Rubino del Cerro è uno spumante rosso secco a base di Lambrusco. Pluripremiato, ha un bouquet ampio, pulito e fruttato. Ottimo a tutto pasto e in particolare con primi elaborati, carni rosse e bolliti. Il Metodo Classico Brut, realizzato con Pinot Nero (50%), Chardonnay (30%), Pinot Meunier (20%), è vinificato in bianco e sosta 30 mesi sui lieviti. Il T.E.R.S. Ancestrale proviene da uve Lambrusco Montericco, varietà locale di collina che cresce su un terreno argilloso sabbioso, un suolo con una buona vocazione per la viticoltura, che regala vini molto equilibrati nelle componenti alcoliche e fenoliche, dai profumi fini. L’Ancestrale è un vino frizzante o spumante che rifermenta sui suoi lieviti indigeni ed i suoi zuccheri. L’abbinamento perfetto? Con i tortellini in brodo, piatto tradizionale delle feste.

Caparzo – Il Brunello di Montalcino Docg “Vigna La Casa” dell’azienda Caparzo rappresenta un vero e proprio gioiello enologico. Il suo nome deriva dal fatto che, in passato, questo era uno dei poderi dove vivevano alcuni contadini alle dipendenze dei proprietari del Palazzo Montosoli, situato a poche centinaia di metri. Il concetto di zonazione, introdotto a Montalcino solo in anni recenti, trova qui la sua massima espressione. Con la produzione di uno dei primi “Single Vineyard” di Brunello di Montalcino in uno dei vigneti più privilegiati del comune Caparzo è stata e resta un’azienda all’avanguardia. Un primato che si rinnova ne La Caduta, un Rosso di Montalcino Doc da singola vigna di caratura superiore rispetto alla media della denominazione: guai a considerarlo un fratello minore del Brunello perché si tratta di un vino dalla fisionomia autonoma e dall’equilibrio sorprendente.

Altesino – Ottenuto da uve 100% Sangiovese Grosso cresciute nel prestigioso territorio di Montalcino, in provincia di Siena. Un pluripremiato rosso che si rivela un’eccellente interpretazione di uno dei vini più acclamati del panorama enologico mondiale. La 2016 è un’annata strepitosa, ma questa etichetta è sistematicamente al top delle classifiche internazionali. Lo stesso apprezzamento merita anche la Riserva 2015. Vini di eccezionale personalità come colei che lui produce: Elisabetta Gnudi Angelini.

Barbaterre – Barbaterre, la biocantina di proprietà di Franco Garzotti e Maria Grazia Lugo nelle terre matildiche, ha scelto di rendere omaggio alla tradizione vinicola del reggiano attraverso tre vini realizzati con metodi di vinificazione tradizionali, da sempre utilizzati dagli agricoltori della regione. Sono Arsân, un Lambrusco dell’Emilia IGT, Palê’ d’Ôr, un Sauvignon dell’Emilia, e Besméin Capolegh, rosato ottenuto da uva Marzemina. La provincia reggiana lega la propria storia vitivinicola al metodo della rifermentazione: ne deriva un’effervescenza rustica, contadina e autentica, che riconduce alle origini artigianali del procedimento produttivo. Il legame con il territorio è rafforzato dai nomi dialettali: Palê’ d’Ôr, “appare d’oro”, sintetizza la natura del Sauvignon blanc; Besméin Capolegh significa “marzemino rigoglioso”; Arsân è semplicemente “reggiano”, il lambrusco che rappresenta la quintessenza di questo territorio. Per la linea di Ancestrali, Barbaterre ha scelto una chiusura con lo spago, per evitare che la forte pressione esercitata dalla fermentazione in bottiglia possa rimuovere il tappo in sughero.

Tenuta del Travale – “Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio: coltivati in Calabria, con amore”: così si presenta la Tenuta del Travale, a pochi chilometri da Cosenza, sui pendii delle colline del comune di Rovito, in direzione della Sila, a 500 metri di altezza. L’azienda guidata da Raffaella Ciardullo e Nicola Piluso ha rinnovato in toto il parco vitato nel 2007. L’antico vigneto è stato espiantato per far posto a due ettari esposti su versanti opposti, terrazzati e reimpiantati con le varietà di nerello mascalese per l’80% e di nerello cappuccio per il restante 20%: le due varietà che hanno conquistato fin dall’inizio il palato di Nicola per la loro eleganza. Sotto la sapiente guida dell’enologo Emiliano Falsini nasce prima Eleutheria, un rosso che nasce da un invecchiamento di 18 mesi trascorso tra barrique di rovere di Allier e tonneau di castagno, e che si completa con un periodo di affinamento in bottiglia di sei mesi. Nel 2018 è la volta di Esmén Tetra, nome ispirato dalle quattro persone di famiglia: Raffaella e Nicola, appunto, e le figlie  Carlotta e Matilde. Entrambi i vini esprimono eleganza, carattere e struttura e sono segnati da una profonda scia sapida.

Bentu Luna – Il progetto enologico di Gabriele Moratti in Sardegna, presenta sul mercato due nuovi vini: Be Luna, rosso di Sardegna da varietà autoctone, e Susu da uve Cannonau. Le uve da cui ha origine Be Luna – Muristellu (Bovale sardo), Monica e Cannonau in percentuale variabile – sono raccolte in una vigna piantata nel 1905 nel comune di Atzara (Nuoro) e testimoniano un concetto archetipico di biodiversità, tipicamente sardo. I grappoli di Cannonau con cui è prodotto Susu maturano in un vigneto monocultivar di Neoneli (Oristano), comune in cui ha sede la cantina. Fermentazione spontanea in vasche di cemento da 20 hl e poi affinamento in barriques di rovere di secondo passaggio per otto mesi.Eleganza, piacevolezza di beva, alcool dominato, agilità, profondità e persistenza: ecco le caratteristiche di questi vini squisitamente mediterranei.

Donatella Cinelli Colombini – Un’altra azienda tutta al femminile nell’area di Montalcino. L’avvio si deve a Donatella, donna visionaria che, con lo stesso approccio pionieristico, ha dato il via al movimento enoturistico italiano, ha promosso il ruolo delle donne nel mondo del vino e ha co-fondato la doc Orcia. Il Brunello 2016 di Casato Prime Donne è un esempio di eleganza e grazia. Il Cenerentola Orcia Doc, realizzato nella Fattoria del Colle Trequanda, nasce per trasformare in principessa una denominazione nata da appena venti anni. E riesce perfettamente nel suo scopo. L’azienda si avvale da tempo della competenza e dell’energia di Violante Gardini Cinelli Colombini che continua la tradizione di famiglia e guida l’Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani.

Casali – Invernaia, la nuova linea di Casali Viticultori, azienda di Pratissolo di Scandiano, è un omaggio al territorio di Reggio Emilia e ricade sotto l’Igp Emilia. Il nome “Invernaia” rievoca la maturazione necessaria per ottenere vini di alta qualità, al riposo in cantina durante l’inverno. Tre vini fermi di grande bevibilità che nascono nel cuore della “terra dei frizzanti”. Il Bianco Invernaia unisce la Spergola, uno dei vitigni più rappresentativi del territorio, all’esuberanza aromatica del Sauvignon Blanc. il Rosso è un taglio bordolese tra Merlot e Cabernet Sauvignon. Il Rosato nasce dal connubio tra Cabernet Sauvignon, Marzemino e Lambrusco di Sorbara. I vini di questa linea fondono insieme doti di fragranza e mineralità, freschezza ed equilibrio. Da abbinare sia ai piatti della tradizione locale che a quelli più innovativi della moderna cucina italiana.

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