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Il fenomeno social e librario della “Ginecologa Calcagni”

Insegnante, giornalista e scrittore
Il fenomeno social e librario della “Ginecologa Calcagni”

 

Immaginate una scuola pubblica che offra, come materia, Educazione sessuale. Immaginate che le lezioni siano tenute da ginecologhe, andrologi e specialisti di biologia, magari con l’ausilio di grandi pelouche rappresentanti la vagina o il pene, in modo da illustrare agli studenti adolescenti in modo scevro da tabù l’apparato riproduttivo della donna e dell’uomo.

Per l’Italia tutto ciò è fantascienza. In Olanda, Scandinavia e diversi altri paesi europei, invece, le lezioni di Educazione sessuale si tengono esattamente al modo che vi ho detto.

Forse consapevole del divario che esiste ancora oggi fra il nostro Paese e il resto della UE su una materia così fondamentale come Educazione sessuale, s’inserisce l’opera divulgativa di Monica Calcagni, medico chirurgo specializzato in Ginecologia, che ha scritto il manuale Cose da donne (che anche gli uomini dovrebbero sapere) (Sperling & Kupfer, 2022, pp. 340, € 17,90) ed è diventata una influencer di successo, con oltre 1,1 milioni di follower su Tik Tok (il social network più in voga fra i nati nel XXI secolo, dove il suo nick è “ginecologacalcagni”) e oltre 220.000 seguaci su Instagram. Il libro, in effetti, segue il grande successo sui social di questa eccentrica ginecologa romana, sotto i 50 anni, che affronta le tematiche dell’educazione sessuale in modo chiaro, senza tabù e con brio.

Il tono e l’attitudine sono i due grandi pregi sia di questo manuale di educazione sessuale che degli interventi di Calcagni sui social e dal vivo. L’autrice affronta tutti i temi che meritano l’attenzione di chi voglia essere informato su come gli adolescenti, i pre-adolescenti, gli adulti e gli anziani vivono il proprio e altrui sviluppo sessuale. Molti i piani toccati, non solo quelli strettamente ormonali o sessuali o della contraccezione, ma anche considerazioni di psicologia, di comportamento di genere, di orientamento sessuale, di malattie sessualmente trasmissibili, di orientamento all’interruzione di gravidanza, di maternità e molto altro.

Il tutto usando il tono diretto e senza fronzoli di chi chiama la cacca “cacca” ed è abituata ad andare dritta al punto, senza risparmiare un tocco di umorismo e di ottimismo. Notevole anche il grado di inclusione che la ginecologa usa nelle sue pagine. Ecco come presenta “la prima volta”:

“E poi, la domanda che ci poniamo tutti: qual è l’età giusta per avere il primo rapporto sessuale?” La risposta che mi sento di darvi è Non c’è un’età giusta, ma c’è il momento giusto!” Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire che cos’è “la prima volta”, il primo rapporto sessuale. È la prima volta che c’è la penetrazione vaginale per le donne e per uomo la prima volta che penetra con il pene. Ma per la donna non si tratta necessariamente di subire la penetrazione da parte di un pene! Pensiamo per esempio alle ragazze omosessuali, avranno il loro primo rapporto senza la penetrazione di un organo maschile! La stessa cosa verrà nei maschi. Con il primo rapporto sessuale il maschio non penetrerà necessariamente una vagina, se omosessuale magari penetrerà un ano o sarà lui a essere penetrato. Ebbene sì, cari genitori! Dobbiamo iniziare a pensare in maniera moderna, in maniera fluida. Non è tutto così scontato come ce lo immaginiamo, e non è così semplice come speriamo. (59)

Non mancano poi nel manuale alcuni dati che dovrebbero allarmare il mondo della politica e degli adulti: “Da un’indagine statistica del 2021 svolta su un campione di oltre 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni, è emerso che meno del 50% degli italiani utilizza abitualmente il preservativo, e se consideriamo che il 42% afferma di avere avuto il primo rapporto sessuale fra i 15 e i 16 anni la situazione è allarmante! Il 63% degli intervistati utilizza il coito interrotto come sistema contraccettivo ed è convinto in questo modo di essere anche protetto verso le infezioni sessualmente trasmissibili.” (274)

Monica Calcagni, che fra gli adolescenti è piuttosto nota proprio grazie al suo successo su Tik Tok, è regolarmente invitata dagli studenti a parlare di educazione sessuale durante le autogestioni o le assemblee d’istituto. Ho assistito a uno di questi suoi interventi al Liceo classico “Tito Lucrezio Caro” di Roma e mi sono reso conto che la platea dell’aula magna era composta al 95% da studentesse. I maschietti, questa la mia sorpresa, si sono sottratti al confronto, forse nella errata convinzione che una ginecologa potesse parlare solo di “Cose da donne“, che dunque non li riguardano.

Stiamo dunque crescendo l’ennesima generazione di giovani uomini ignoranti e sprovveduti per quanto riguarda l’educazione sessuale e sentimentale, per di più con l’aggravante di una sovraesposizione alla pornografia di immediato accesso da Internet, che contribuisce a creare falsi miti e a confondere le idee dei più giovani.