Il prossimo 6 gennaio don Vincenzo celebrerà il suo 50/esimo di sacerdozio. Chi è don Vincenzo? È il parroco di San Marco Argentano, è un personaggio che rappresenta un pezzo della mia vita. Questa ricorrenza è una sorta di Madeleine di Proust, riporta in vita una pagina bellissima della mia vita che mi fa rendere conto di quanto io sia stato fortunato.
Sì, perché dal 1992 al 2003 ho condiviso con i miei amici un’esperienza che i ragazzi di oggi dovrebbero vivere per capire tante cose. Appartenevo al gruppo ministranti San Luigi Gonzaga della Cattedrale, eravamo 30 ragazzi. Oggi siamo 30 uomini, ognuno ha preso la propria strada, eppure tra noi esiste un legame speciale. Con alcuni è più stretto, con altri meno, ma quando riaffiorano i ricordi legati a quel decennio prevale l’emozione che ci fa tornare ragazzini.
Ragazzi semplici che si accontentavano di tirare quattro calci a un pallone sul sagrato della Cattedrale, che erano felici per un calcio balilla e un tavolo da ping pong.
Ragazzi semplici e uniti, sempre pronti a difendersi tra loro.
Ragazzi che hanno vissuto la felicità.
Questo anche grazie a don Vincenzo a cui vanno i miei auguri.
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