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La scuola di ambizione che serve alle donne

La scuola di ambizione che serve alle donne

Dietro a una donna di successo è probabile che ci sia una mamma che l’ha spronata ad andarselo a prendere quel successo. È una riflessione che le madri delle ragazze devono fare, cercando di proporre alle proprie figlie un modello adeguato. Le nostre mamme hanno avuto il grande merito di insegarci l’indipendenza. Le donne di quella che l’Istat chiama la generazione della ricostruzione, identificata dai nati tra il 1926 e il 1945, hanno fatto passi da gigante in materia di diritti e di opportunità: hanno aperto un conto in banca; hanno preso la patente; hanno cercato una realizzazione anche fuori dal contesto familiare; hanno cominciato a non rendere conto dei loro spostamenti a padri, fratelli e mariti.

Le mamme di oggi si devono invece porre la sfida di insegnare alle loro figlie a essere ambiziose. Le bambine e le giovani donne devono essere educate a fare un passo in avanti, non uno indietro. Non si devono accontentare di stare nelle retrovie per garantire il successo di un uomo. Sono giunta a questa riflessione grazie all’intervista alla cardiochirurga tedesca di origini turche Dilek Gürsoy, che è la protagonista del numero di questo mese di PRIMOPIANOSCALAc, la pubblicazione di Telos A&S.

La dottoressa Gürsoy è stata la prima cardiochirurga ad aver impiantato un cuore artificiale in Europa e, nel 2022, è stata annoverata nel BBC 100 Women, che seleziona le 100 donne più influenti al mondo. Proviene da una famiglia di immigrati turchi in Germania e da bambina rimane orfana di padre. La madre tira su lei e i suoi fratelli lavorando in fabbrica e le insegna l’ambizione: “Sì, sono una figlia della classe operaia, ma è proprio questo che mi rende speciale. Ho imparato fin da piccola cosa significa lavorare sodo e, soprattutto, con onestà e onore. Mia madre mi diceva sempre che dovevo essere migliore di lei”.

La parola “ambizione” ha spesso una connotazione negativa, che diventa ancora più negativa se è associata a una donna. Cominciamo con il toglierci dalla testa questa idea malsana ed esortiamo le bambine e le ragazze a essere ambiziose, altrimenti il soffitto di cristallo non si romperà mai.