Come per la Venere by Santanchè, lo spot terrificante sulla sicurezza stradale, curato dallo staff del ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini, ci restituisce (se non avessimo avuto già diversi indizi) una cifra estetica mediocre per usare un eufemismo. Vedendo quella pubblicità oltre a ridere mi è sembrato di vedere quella scena in cui Fantozzi è l’unico a sgobbare per tutti gli altri impiegati che nel frattempo sollazzano beatamente nell’attico. Ecco provate ad immaginare questo gruppo di ughi-fantozziani che devono lavorare alla “buona” (o per meglio dire alla carlona) per produrre (gulp), editare e post produrre (doppio gulp) questi spot scritti magari con il font “comic sans” sotto dettatura dei vari ministri (che sappiamo dal verbo infallibile) o da loro per capo ufficio stampa. E immaginateveli imbruttiti, frustrati e travolti dallo sfottò di creators e youtubers che in mezza giornata farebbero contenuti e prodotti spesso di rara fattura. A loro tutta la mia solidarietà ma fin qui gli esecutori ma vogliamo parlare dei “mandanti”?
Certa politica infatti tratta la comunicazione online con lo stesso tono vuoto e superficiale della sua stessa propaganda quasi sempre priva di significato, forma e sostanza. Non sorprende, quindi, la mancanza di impegno nel lavoro, la mediocrità dei risultati e l’indifferenza verso le conseguenze delle proprie azioni. Siamo ormai abituati da anni a dichiarazioni superficiali sui social media, a promesse fatte solo per ottenere click e voti, a banalità senza peso, e a proclami senza dati concreti e obiettivi. Di fronte a questo panorama, alcuni potrebbero pensare: Che importa se uno spot è ridicolo?
Ma è giunto il momento di superare questa mentalità del tanto un chilo poiché in molte situazioni ci si imbatte in lavori eseguiti con superficialità e inefficienza, servizi di qualità approssimativa e ambienti lavorativi in cui si avverte una mancanza di rigore e precisione.
Questo atteggiamento riflette la tendenza a compiere le azioni con la modalità dell’incirca senza un impegno completo e con un criterio vagamente definito. Il pressappochismo della web-politica può avere conseguenze di varia gravità come spararla grossa, insultare senza rendere conto o, nel caso di un messaggio istituzionale, veicolare la sicurezza stradale per poi sedersi in macchina e viaggiare senza mettere la cintura.
Al ministero dichiarano che ritireranno lo spot.
La sicurezza stradale ringrazia.
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