Le Edizioni Dehoniane di Bologna (EDB), storica casa editrice cattolica in procedura di fallimento ma forse salvabile, proseguono le pubblicazioni – poche uscite ma ben scelte, per ora – e annunciano la pubblicazione di un libro importante, certo, però a mio avviso abbastanza inutile. Ed è un volume di ben 268 pagine, ora tradotto in italiano, pubblicato in originale francese il 2 aprile 2020 postumo, perché il suo autore, Loïc de Kerimel, saggista molto noto, è morto il 24 marzo, pochi giorni prima. In italiano il libro si intitola “Contro il clericalismo”, e l’autore, docente di filosofia per lunghi anni, cattolico militante, dice chiaramente che senza cambiare in profondità la mentalità clericale, non cambierà nulla.
Ora, dirlo in 268 pagine è davvero una lunga argomentazione per un dato di fatto che si può riassumere molto in breve. La mentalità clericale comincia dalla formazione in seminario. Quindi occorre cambiare il sistema di reclutamento prima e di formazione poi, e quindi intervenire sul tipo di relazioni vigenti nella Chiesa, dove basta avere il “colletto bianco” da prete per avere ragione o per avere sempre l’ultima parola. E occorre farla finita con le idealizzazioni più irritanti, sbagliate, fuori luogo. Prendiamo ad esempio l’ultimo documento della Congregazione per l’educazione cattolica. E’ un ampio e articolato testo che evidenzia il valore culturale dell’insegnamento e dell’istruzione, a tutti i livelli della Chiesa, soprattutto nel dialogo e nel rapporto con la società. Ed è un grande merito aver sottolineato l’importanza della cultura nel mondo di oggi, e la necessità di un lavoro culturale proposto da docenti preparati, seri, coerenti. Tuttavia in tutto il testo non c’è una frase su quanto debba venire retribuito questo lavoro! E’ cruciale, ma di stipendi non si parla. Come al solito: grande idealità però al momento di vedere gli stipendi, andiamo a fare le nozze con i fichi secchi.
Oppure prendiamo la Riforma della Curia romana. Documento fondamentale di questo pontificato, pubblicato il 19 marzo, che segnerà le modalità di lavoro per molti anni. Anche qui: professionalità è la parola d’ordine, al servizio della Chiesa. Sì, ma gli stipendi? Questo personale così importante, preparato, coinvolto, sapiente, riceve stipendi adeguati? Non si sa, non ce lo dicono. Anzi, probabilmente nemmeno li vogliono dare (gli stipendi).
Ecco perché libri come quello pubblicato ora da EDB servono a poco. Modestamente serve molto di più un libretto concreto come le 10 Regole per un Vaticano felice, che mette a tema in che maniera c-o-n-c-r-e-t-a si possa davvero cambiare. Non teologia, ma realismo (profetico) e una buona dose di umorismo. E buona lettura!
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