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Ultima Chiamata Italia

Giornalista e Docente
Ultima Chiamata Italia

Per puro spirito di curiosità sono andato a rivedermi il meteo di quei giorni: prometteva un leggero ponentino e invece ci fu scirocco forte, arido da togliere il fiato. Era vigilia dei santi Pietro e Paolo patroni di Roma e proprio nella Capitale ma dalle parti del potere “temporale” si sentivano presagi di sventura. 

Questo e molto altro nel racconto di Tommaso Labate dal titolo “ultima chiamata” recentemente pubblicato per Solferino. Geniale anzitutto la scelta di una copertina volutamente gialla perchè al giornalismo d’inchiesta si aggiunge (e che coraggio per l’autore) anche il tentativo di decriptare certi pensieri obliqui dei protagonisti. Sì perchè non è stato facile per l’autore inoltrarsi nella selva chiaroscurale delle vicende politiche di questi mesi nei quali – come specchiarsi e non riuscire a riconoscersi – nulla è stato davvero come sembra e nulla si è mosso  in linea retta. 

La caduta del governo Draghi preceduta dal rebus quirinalizio conclusosi con la rielezione di Sergio Mattarella ci hanno confermato della crisi sistemica dei partiti incapaci di offrire una piattaforma progettuale ai cittadini, colpevoli di avere ancora al loro interno propensioni populiste o pressapochiste decisamente dannose per il paese. 

Il libro di Tommaso  Labate  – non spoileriamo – ci fornisce notizie inedite sfuggite ai taccuini mainstream su eventi e dichiarazioni apparentemente situazionali e secondarie ma effettivamente capaci di innescare azioni, reazioni e controreazioni dagli esiti imprevedibili. Ciò detto, i lettori conosceranno di corse domenicali romane rivelatrici di percorsi politici suggestivi e che oltrepassano le varie stagioni repubblicane. Così come ci verrà il sospetto (a me sì) della maledizione che cade sui governi tecnici che da un lato suppliscono all’impotenza della politica ma poi  da essa vengono “fagocitati” quando la ricerca del consenso non guarda più in faccia a nessuno. 

Quindi questo è un libro pieno di contesti e disseminato di  pretesti che certamente intriga (nel senso di appassionante) in quanto è esso stesso un intrigo ovvero  – nel suo senso latino –  aggrovigliato, quasi sempre logorante. Il presentismo degli attuali leader, incapaci di dare coerenza ai tweet di oggi con quanto detto o scritto ieri, sta mandando in tilt il sistema e sta stressando non poco il tessuto sociale del paese. Il passaggio da una democrazia dei partiti a quella dei leader passando per esagitati movimentisti conferma  il delicato momento che stiamo attraversando soprattutto per il contesto geopolitico internazionale attuale. 

Come tutti i report, il libro ricostruisce i fatti e non ha la pretesa di fornire un finale consolatorio anzi , scrive Stephen King, non c’è tiranno impietoso come il dolore ma non c’è despota crudele come la confusione.

Tuttavia prima di finire la lettura, Tommaso Labate ci fa guardare il Quirinale, il colle più alto, il cui inquilino è garante di unità nazionale, simbolo di un’Italia che ce la farà sempre e comunque  a patto di dare spazio ai costruttori dell’interesse generale.