Bus a zero emissioni
Blues, Rock e Pop, i treni green del gruppo Fs per la mobilità sostenibile
“L’arrivo dei treni Blues contribuirà, insieme alle consegne dei nuovi treni Rock e Pop, a rendere la nostra flotta regionale tra le più giovani d’Europa con un’età media di sette anni”. Luigi Ferraris, l’Amministratore delegato del Gruppo FS, racconta il nuovo treno ibrido, a triplice alimentazione (elettrica, batteria e diesel) e prodotto da Hitachi Rail, che ha iniziato le corse prova in Sicilia e il cui esordio con il servizio viaggiatori è previsto entro fine anno.
Il Blues di Trenitalia, società a capo del Polo Passeggeri del Gruppo FS, è stato presentato a Berlino in occasione di InnoTrans, il salone internazionale per le tecnologie dei trasporti svoltosi a settembre, al quale FS ha partecipato con una serie di importanti novità nell’ambito della mobilità green di persone e merci. L’esordio dei Blues avverrà in Sicilia e in Sardegna e le successive consegne riguarderanno Toscana, Lazio, Calabria e Friuli-Venezia Giulia nel 2023. Grazie alla sua tripla alimentazione, il Blues consentirà di ridurre del 50% il consumo di carburante e di diminuire le emissioni di CO2 rispetto agli attuali mezzi diesel. Un treno dall’identità green, riciclabile al 95% e con la possibilità di dedicare interamente spazi ai più piccoli che segna di fatto una vera e propria rivoluzione nel trasporto ferroviario regionale in Italia.
“Quando cominceremo ad avere il Blues sulle nostre linee – spiega Luigi Ferraris – questo treno tecnologicamente molto evoluto, sostenibile e meno energivoro dei predecessori rappresenterà un altro mezzo fondamentale per rendere il viaggio dei nostri passeggeri sempre più confortevole e anche per connettere l’Alta Velocità con le destinazioni servite dai treni regionali. Oltre a essere ibrido, con tripla alimentazione, ha anche la predisposizione al Wi-Fi: ci stiamo preparando insomma a sfruttare a pieno la fibra ottica che abbiamo in programma di potenziare ed installare lungo tutti i 17 mila chilometri delle nostre linee ferroviarie”. I 110 treni Blues pronti alla partenza rientrano in un ampio progetto di rinnovo e rilancio del trasporto regionale a livello nazionale sostenuto dagli investimenti del nuovo piano d’impresa dell’azienda che, con il Polo Passeggeri, punta a promuovere il trasporto collettivo e integrato grazie ad un’offerta di mobilità sostenibile, personalizzata e in grado di soddisfare le esigenze del pendolare, del turista e di chi viaggia per lavoro, per studio o per svago.
Entro il 2031 il Polo Passeggeri investirà 15 miliardi per lo sviluppo di trasporti integrati, capillari e organizzati sulle necessità delle persone determinando impatti rilevanti sul turismo nazionale, che, già nell’estate 2022 e rispetto al 2019, ha visto un trend positivo di passeggeri a bordo dei treni e dei servizi in connessione di Trenitalia. Ma l’impegno per la mobilità sostenibile del gruppo italiano non finisce qui. Berlino è stata anche la cornice della presentazione di 32 bus a zero emissioni, alimentati grazie alla conversione in elettricità dell’idrogeno, che rappresentano una best practice europea. I bus sono impiegati quotidianamente nelle province di Groningen e Drenthe dall’azienda olandese Qbuzz, terza nel paese nei servizi TPL, acquisita nel 2017 da Busitalia, un’altra società del Polo Passeggeri di FS. I numeri dei suoi mezzi a idrogeno fotografano prestazioni ad alta efficienza con un bassissimo impatto ambientale. Basti pensare che i bus percorrono ogni anno circa 2 milioni di chilometri per un risparmio in atmosfera di 1760 tonnellate di anidride carbonica, rispetto all’impiego di mezzi diesel Euro6.
“Avere una società come Qbuzz, leader in Olanda, nel Polo Passeggeri del Gruppo FS ci consentirà di condividere tutte le competenze necessarie per implementare l’utilizzo dell’idrogeno anche in Italia”, spiega ancora l’Ad Luigi Ferraris. Che aggiunge: “questi bus viaggiano ogni giorno nei servizi TPL nel nord dell’Olanda e sono veicoli completamente a emissioni zero. Affinché sia davvero una energia pulita, però, l’idrogeno deve essere green, cioè prodotto con processi che non emettono CO2 o altri inquinanti, come avviene per gli autobus di Qbuzz. È evidente come anche in Italia sia molto importante far crescere e sviluppare le energie pulite, così da poter derivarne poi l’idrogeno. FS sta approfondendo la sua applicazione anche nel settore ferroviario, collaborando con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, altri gestori ferroviari locali e le Regioni italiane interessate a sfruttare le opportunità messe in campo dal Pnrr nel settore del trasporto a idrogeno”.
Come i veicoli a gas naturale, un autobus a idrogeno deve rifornirsi in una stazione di servizio speciale. Attualmente sono 3 le stazioni di ricarica di idrogeno a cui si riforniscono gli autobus di Qbuzz: la prima è stata inaugurata nel 2017 nella città olandese di Delfzijl (utile a soddisfare il fabbisogno di 2-5 mezzi), nel 2021 è stata aperta quella di Groningen (utile per il rifornimento di 20-30 mezzi) e quest’anno è stata attivata quella di Emmen (utile per il rifornimento di 20-30 mezzi). La società del trasporto passeggeri su gomma di FS ha adesso in programma altri investimenti consistenti in Italia verso tecnologie di trazione alternative e più sostenibile con l’introduzione progressiva, anche nel nostro Paese, di autobus ibridi, elettrici e quindi a idrogeno. Inoltre, il Gruppo Fs sta approfondendo l’applicazione dell’idrogeno anche al settore ferroviario. Dal 2018, infatti, ha sviluppato attraverso Rfi, un primo progetto di fattibilità tecnico economica per l’applicazione alla linea Terni-L’Aquila-Sulmona e sta collaborando con le Regioni Italiane interessate a progetti ministeriali per la sperimentazione dell’idrogeno nel settore ferroviario.
L’ultimo contributo di Fs alla mobilità sostenibile riguarda il trasporto merci. Sempre alla fiera Innotrans di Berlino, TX Logistik, società del Polo Logistica di Ferrovie dello Stato, ha presentato la terza generazione della tecnologia Nikrasa, un sistema capace di caricare su rotaia i semirimorchi non sollevabili (che attualmente sono il 90%) attraverso una gru. Una novità destinata a dare una forte spinta verso il passaggio del traffico delle merci in favore del trasporto su ferro. “Il nostro obiettivo è raddoppiare la quota di merci trasportata via treno, oggi ferma in Italia all’11% e favorire l’intermodalità gomma-treno grazie anche a innovazioni tecnologiche come il sistema Nikrasa”, racconta Luigi Ferraris. Come spiega l’Ad di Fs, “la parola chiave è integrazione: integrazione tra porti, strade, ferrovie e aeroporti. Noi come gruppo dobbiamo progressivamente diventare da trasportatori di merci su rotaie a operatori di sistema, adottando un approccio strutturato che ci consenta di intercettare i flussi di merci in un campo di gioco che è quello Europeo”.
La nuova tecnologia consiste nel trasferire il semirimorchio non sollevabile sulla nuova piattaforma di trasporto, che sarà poi alzata con la gru e trasferita su rotaia. Questa versione 3.0 del sistema Nikrasa è più leggera (meno di 3 tonnellate) e permette al semirimorchio di trasportare su rotaia ancora più merce. Con questo nuovo strumento Fs si propone di raggiungere gli obiettivi posti dall’Agenda Onu 2030: aumentare la quota dell’attuale 11% di merci che attualmente viaggia su ferro, a fronte della maggioranza ancora su gomma, e arrivare al 30% come chiede l’Europa.
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