Il dettaglio che fa la differenza è emerso nelle ultime ore. E regala alla densissima storia di fine estate quel tocco da spy story che innegabilmente mancava. Un dettaglio peraltro che fa precipitare “crisi” analoghe nel passato più remoto, da quelle descritte con la consueta soavità da Filippo Ceccarelli ad altre decisamente più grossolane. Un invecchiamento precoce anche per i riferimenti cinematografici che pure si sono sprecati: Attrazione fatale agli scavi, Genny 9 settimane e mezzo, Ultimo tango a Pompei. Un destino che è toccato anche ai protagonisti politici che hanno preceduto il “Jerry Calà” del Collegio Romano in questo genere di “disavventure”: da una pletora di ministri democristiani (d’altra parte la Repubblica comincia a diventare grande sull’onda del caso Montesi), a Bettino Craxi, e persino il più prolifico di tutti quanti, Silvio Berlusconi.

Gli occhiali di Boccia all’esame del comitato di sicurezza della Camera

La differenza la fanno i Ray-Ban con camera integrata (ora all’esame del comitato di sicurezza della Camera). Gli occhiali con cui “l’archivista” Maria Rosaria Boccia ha filmato il suo passaggio a Montecitorio (e chissà cos’altro) pubblicando storie sulla vera “Pravda” di questi giorni (ovvero il suo account Instagram) con clip risalenti a metà di maggio. Un dettaglio, niente di più, ma che disvela la grande abilità della “Glenn Close” della circumvesuviana a rispondere colpo a colpo, con una documentazione sterminata e una prontezza che non sfigurerebbe in un’area di rigore. L’angelo “vendicatore” de noantri in ogni momento sfodera la risposta giusta, quella che chiude la bocca al mal capitato di turno: dal “povero” ministro, al suo capo ufficio stampa Andrea Petrella, fino ad arrivare alla presidente del Consiglio. Ripresa e sbertucciata, pochi secondi dopo la sua intervista televisiva, da Paolo Del Debbio. (Ma che ti fai raccontare, presidente?).

La dottoressa

Anche le definizioni della protagonista femminile di questo inaspettato feuilleton abbondano: influencer politica, prezzemolina, presidente di un fantomatico network di moda, con tanto di numero telefonico farlocco, coordinatrice di un intergruppo parlamentare sulla dieta mediterranea (con i saluti del ministro del ramo, il già “leggendario” Lollo), imprenditrice del settore abbigliamento (in realtà sono i genitori ad avere un negozio) espositrice a una sagra di latticini, “distribuiva assaggini”, ha specificato il sindaco di Pompei, che la ricorda ragazzina. Fino alla cattivissima “esperta pompeiana” come da appellativo del perfido Paolo Mieli, che non si riferiva all’intercessione che la consigliera in pectore ha dovuto esercitare per far omaggiare il ministro della “famigerata” chiave d’oro concessa dal Comune di Pompei. O semplicemente dottoressa, come dal copioso carteggio istituzionale pubblicato in questi giorni, titolo usato in televisione anche dalla presidente del Consiglio.

Giorgia in difficoltà

A proposito, Giorgia Meloni in difficoltà non si vedeva da tempi remoti, a riprova che le prodezze di Genny la sconvolgono molto di più di anni di tentativi delle opposizioni in Parlamento. Altro che campo largo. Maria Rosaria Boccia al Nazareno? Se la storia dell’estate fosse una serie televisiva, questo sarebbe certamente il sequel più propizio. Ma fuor di metafora, le prodezze di Genny hanno finalmente ridato all’Italia un tema su cui dividersi, dopo la saga tra Francesco Totti e Ilary Blasi, una specie di nuovo “me too”, in cui maschi e femmine possono confrontarsi animatamente. Tra chi è profondamente colpito e ammirato dalla reattività della consigliera in itinere e chi solidarizza con il povero Sangiuliano, che già in passato aveva dato prova di prestarsi egregiamente alle barzellette. Per la sua supponenza che a volte gli sfugge di mano, come quella volta in cui durante il Premio Strega – con una certa enfasi – annunciò che si sarebbe impegnato a leggere i libri, che in teoria, come membro della giuria, avrebbe dovuto aver già letto. Bazzecole in confronto all’uragano che lo ha colpito e che lo ha costretto, lui vanesio come pochi, ad arrivare a rapporto a Palazzo Chigi, in macchina dall’ingresso posteriore, per evitare i giornalisti.

Eppure la “sua” Maria Rosaria, naturalmente sulla pagina Instagram, gli offre ancora una possibilità: “Sono pronta ad applaudirti, se la smetti di storpiare la realtà”. Insomma da “ti rovino” a “trottolino amoroso”. Intanto però la “collaboratrice” è diventata una star, almeno sui social: 1 follower ogni 4 secondi, 16,6 ogni minuto, 1000 ogni 4 ore. Insomma Chiara Ferragni, “scansate proprio”.