Libano e Israele “non vogliono una guerra” ha assicurato la Forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil). Da giovedì sera si stanno verificando dei bombardamenti reciproci da un Paese all’altro. Al momento non si registrano morti né feriti gravi. Si teme che tuttavia l’escalation possa allargarsi tra forze di sicurezza israeliani e gruppi armati palestinesi. Israele ha bombardato anche la Striscia di Gaza. Nei giorni scorsi nuovi scontri si tenuti tra polizia israeliana e palestinesi nella moschea di Al Aqsa a Gerusalemme.

Giovedì sera una trentina di razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele, che ha descritto l’azione come il bombardamento più pesante dal 2006 compiuto dal territorio libanese. I sistemi di difesa hanno intercettato la maggior parte dei razzi, caduti vicino a Metulla, uno dei paesi più a nord in territorio israeliano. L’esercito libanese ha detto di avere ritrovato delle postazioni di lancio di razzi nei paesi di Zibqin e Qlaileh, non lontani dal confine. Israele, che diverse volte ha invaso il Libano, ha risposto venerdì mattina con tre bombardamenti. L’esercito ha fatto sapere di aver colpito tre basi di Hamas, il gruppo palestinese che controlla la Striscia di Gaza, accusato degli attacchi di giovedì sera.

I bombardamenti israeliani hanno raggiunto alcune zone nei pressi di un campo profughi palestinesi nella città di Tiro, a circa 20 chilometri dal confine fra Israele e Libano. Secondo Agence France-Presse un missile è caduto sulla casa di un agricoltore. Un residente del campo profughi palestinese di Rashidieh, presso Tiro, ha affermato che “almeno due proiettili sono caduti vicino al campo”. L’esercito israeliano ha inoltre fatto sapere che le milizie palestinesi dalla Striscia di Gaza avrebbero lanciato 44 razzi verso Israele. Nove lanciati male, dodici hanno colpito il Mar Mediterraneo, 23 hanno attraversato il territorio israeliano. Ai residenti è stati raccomandato di restare nei rifugi. La risposta di Israele ha riguardato tre obiettivi del gruppo Hamas colpiti in Libano e dieci nella Striscia di Gaza.

Il portavoce dell’esercito israeliano ha riferito che oltre ad Hamas si ritiene responsabile degli attacchi anche il governo libanese, per non averli saputi prevenire. Le forze di pace hanno invitato “tutte le parti a cessare ogni azione” su entrambi i lati del confine, a seguito degli attacchi israeliani sul Libano che hanno fatto seguito al lancio di razzi verso lo Stato ebraico. Il Libano vive da anni ormai una crisi economica e politica profonda. È indebolito ormai anche il suo controllo locale sui gruppi armati locali come Hezbollah, che fa riferimento all’Iran e che si scontra spesso con le forze armate soprattutto in Siria, e come Hamas.

La moschea Al Aqsa è uno dei luoghi di culto più importanti per l’Islam. È frequentata dai palestinesi soprattutto durante il Ramadan, il mese sacro iniziato due settimane fa. La polizia israeliana ha riferito di aver fatto irruzione dopo che alcuni palestinesi avrebbero lanciato sassi e altri oggetti contro gli agenti di guardia all’esterno del complesso. Gli agenti hanno sparato granate assordenti e proiettili di gomma. La Mezzaluna Rossa palestinese, l’equivalente della Croce Rossa per i paesi islamici, ha riportato che 50 persone sono state ferite.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.