L’altro giorno il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha rilasciato un’intervista alla Cnn. Nel corso dell’intervista dice, tra le altre cose, che non fornirà a Israele alcuni tipi di armi – in particolare certe bombe da duemila libbre – se Israele entrerà in forze a Rafah. E, rispondendo a una domanda dell’intervistatrice (vedremo a momenti quale domanda), spiega che non lo farà perché dei civili sono morti a causa (“as a consequence”) dell’uso di quelle armi.

La notizia è ovviamente grossa. Ma come viene data? Possiamo prendere il primo quotidiano del nostro Paese, il Corriere della Sera, ma anche altri di minore diffusione, e anche la Rai, insomma il grosso del nostro sistema dell’informazione. Che cosa dicono? Dicono che Joe Biden avrebbe “ammesso” che quelle armi sono state usate “per uccidere i civili”. Vedi appunto, per esempio, il Corriere della Sera, il quale recava la “notizia” sia nel titolo, sia nell’esordio dell’articolo: “Il presidente Joe Biden ha riconosciuto, in un’intervista mercoledì sera con la Cnn, che alcune armi americane sono state usate per uccidere i civili a Gaza”.

Ora, Biden ha detto questo? No: ha detto che dei civili sono morti come conseguenza dell’uso di quelle bombe. Un’affermazione non solo letteralmente, ma anche – anzi soprattutto – semanticamente diversa: perché un conto è che l’uso di un’arma causi la morte dei civili e un altro conto è che l’arma sia usata “per uccidere i civili”. E diversa, evidentemente, è la portata politica delle due affermazioni: dire che gli Stati Uniti, se Israele entra in forze a Rafah, non forniscono più quelle bombe perché esse hanno avuto come conseguenza l’uccisione di civili significa una cosa; dire che non le forniscono perché sono state usate “per uccidere i civili” significa tutt’altra cosa.

Significa rappresentare in tutt’altra maniera sia la posizione e l’immagine di chi fornisce quelle bombe sia la posizione e l’immagine di chi le riceve sia, soprattutto, il quadro di quelle operazioni belliche. E, ancora, significa intervenire – falsificandolo – su un dato di realtà che condiziona in modo pesantissimo il dibattito pubblico che quotidianamente insiste sulla legittimità, sull’opportunità, sulla proporzionalità, sulle finalità e persino sul carattere criminale della reazione israeliana al pogrom del 7 Ottobre.

Né – si badi – la trasfigurazione politicamente orientata delle parole di Joe Biden si deve all’autonoma iniziativa di una stampa dopotutto provinciale qual è quella italiana. A scrivere che Biden, durante quell’intervista, avrebbe detto che le armi sono state usate “per uccidere i civili”, e cioè intenzionalmente a tal fine, è stata la stessa rete televisiva, la Cnn, che lo ha intervistato. A margine della “propria” intervista, infatti, la Cnn scrive che Joe Biden avrebbe bloccato alcune forniture di armi americane a Israele avendo “riconosciuto” (“which he aknowledged”) che sono state usate per uccidere civili a Gaza (“have been used to kill civilians in Gaza”).

Cosa – falsa – che ripeterà poi anche il New York Times sia nella titolazione della notizia, scrivendo che Biden “riconosce che le bombe degli Stati Uniti sono state usate per uccidere i civili palestinesi” (“He also acknowledged that U.S. bombs have been used to kill Palestinian civilians”), sia nell’esordio dell’articolo, laddove si legge che mercoledì “Il Presidente Biden ha riconosciuto che bombe americane sono state usate per uccidere civili palestinesi” (“President Biden acknowledged on Wednesday that American bombs have been used to kill Palestinian civilians”).
Si potrebbe replicare: “Vedi? Lo dice perfino la Cnn, lo dice perfino il New York Times”.

Appunto: il fatto che siano simili colossi internazionali dell’informazione a dire il falso, e non un qualsiasi falso, ma “quel” falso, semmai aggrava la portata della vicenda, così come la aggrava la circostanza che la cosa passi nell’indifferenza comune. Ma un profilo supplementare – se il prosciutto sugli occhi non ne impedisse il riconoscimento – renderebbe anche più esplosiva la questione.
Ed è questo: che il presidente Biden dice quelle parole (e cioè che dei civili sono morti come conseguenza dell’uso di quelle armi) rispondendo all’intervistatrice che gli domanda esattamente se quelle armi siano state usate “per uccidere i civili”. Il fatto che Biden risponda in quel diverso modo alla domanda sull’uso delle armi “per uccidere i civili” drammatizza lo scollamento tra ciò che ha effettivamente risposto e ciò che falsamente gli si imputa di aver detto.

E a non capirlo possono essere solo due tipi di osservatori: quelli che ci mettono poca intelligenza o quelli che ci mettono molta malafede. Non sappiamo dire se la Cnn, il New York Times, la Rai, il Corriere della Sera e insomma tutti quelli che hanno messo in bocca a Joe Biden quelle parole si augurassero che Joe Biden le pronunciasse: sappiamo che non le ha pronunciate, come avrebbe verificato chiunque avesse ascoltato le parole registrate nell’intervista anziché leggere quelle contraffatte dai mezzi di informazione che ne hanno trattato. Salva un’ipotesi finale. Salvo, cioè, che si tratti di dettagli insignificanti e che, dunque, non sia proprio il caso di metterla giù tanto dura per una parola al posto di un’altra. Salvo credere, dunque, che la storia della guerra di Gaza rimanga la stessa a prescindere dal fatto che l’uso delle armi abbia avuto come conseguenza la morte di civili o, invece, che le armi siano state usate “per uccidere i civili”.