I residenti di via Checchia Rispoli, una delle strade centrali di San Severo, comune del foggiano, si sono svegliati nel pieno della notte per un forte boato: un attacco dinamitardo ha colpito il noto negozio di parrucchiere ‘Li Quadri’. Sono le 3.30 del mattino: le fiamme devastano il salone, dopo aver sciolto come neve al solo le saracinesche e le vetrine del locale. Poco dopo un altro ordigno esplode davanti alla saracinesca di ‘Pirolandia’, un’attività commerciale che vende prodotti per feste e compleanni in corso Leone Mucci.

Le indagini e gli indizi

Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno spento i roghi. Sul posto, anche le forze dell’ordine che sono al lavoro per individuare gli autori del vile gesto attraverso le analisi delle telecamere di sorveglianza installate nelle vicinanze degli esercizi commerciali.

Potrebbe esserci un’unica matrice criminale nei quattro attentati dinamotardi compiuti dall’inizio dell’anno a San Severo. E’ una delle ipotesi investigative che seguono polizia e carabinieri coordinati dai pm della Dda di Bari. Le due bombe che la notte scorsa hanno devastato i due negozi sono state piazzate e fatte esplodere quasi simultaneamente, a pochi minuti l’una dall’altra.

Gli inquirenti stanno ascoltando i proprietari degli esercizi commerciali. Uno dei due già nei giorni scorsi aveva ricevuto segnalazioni dell’attacco avvenuto la scorsa notte. “Il giorno 5 novembre mi hanno lasciato una lettera sotto la saracinesca del negozio. Non posso dire il contenuto”, ha detto all’Ansa Massimo Ricciardi, titolare dell’attività commerciale ‘Pirolandia’. “C’era scritta una poesia”, ironizza Ricciardi sul contenuto della missiva ricevuta, ma poi dichiara pure di “non aver mai ricevuto minacce”. “Non ho paura”, dice.

L’imprenditore rilancia una maggiore attenzione da parte delle istituzioni: “Dobbiamo essere più tutelati dalle forze dell’ordine. Noi commercianti se non badiamo noi stessi alla nostra attività questi domani diventano i padroni”. Nel valutare i danni subiti, circa 70/80mila euro, Ricciardi non si arrende: “Entro fine mese inaugureremo il locale nuovo e inviteremo tutti i commercianti”, ha detto in un video. “Saremo – conclude – più forti di prima”.

“Lamorgese in città”

Il primo cittadino di San Severo, Francesco Miglio, ha lanciato un appello alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese per chiedere un intervento concreto del governo. “Lancio un appello al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese di essere qui, in Capitanata, nei prossimi giorni non solo per annunciare vicinanza alla nostra popolazione che in questo momento si sente lasciata sola, ma anche per annunciare misure concrete da attuare nelle prossime settimane per sventare un piano, una strategia complessiva messa in atto dalla associazione mafiosa per tenere sotto scacco questa popolazione e questo territorio”.

Il sindaco del comune foggiano non nasconde la preoccupazione e la stanchezza di attacchi criminali che stanno mettendo in ginocchio la popolazione. “È un inizio di 2022 molto triste per la città di San Severo e per questo territorio”, dichiara il primo cittadino. E poi rilancia: “Mi aspetto che ci sia la venuta di Lamorgese, diversamente saremo noi ad andare a Roma a rivendicare un’attenzione che in questo momento crediamo di meritare”. E ai commercianti vittime degli attentati dinamitardi avvenuti nei primi giorni del nuovo anno Miglio dice “di non scoraggiarsi, di non perdere la fiducia perché lo Stato è più forte di queste organizzazioni”.

A meno di due settimane dall’inizio dell’anno, sono già sei gli atti intimidatori nel foggiano, quattro nella città delle torri. “Quattro bombe dall’inizio dell’anno, in dieci giorni, rappresentano una vile dichiarazione di guerra contro tutta la città, contro un tessuto imprenditoriale, commerciale ed artigianale già alle corde, contro il futuro di una intera comunità che merita il dovuto rispetto e non può soggiacere al sopruso di pochi vili dediti al crimine”, ha detto il sindaco Miglio.

Sul caso è intervenuta la ministra per il Sud, Mara Carfagna:“Se c’è ancora qualche prepotente che pensa che il Sud possa essere terreno di scorrerie e intimidazioni, presto sarà disilluso. La situazione di San Severo, dopo l’ennesimo attentato contro i commercianti, è al centro dell’attenzione del governo: ho sentito il ministro Luciana Lamorgese che sta attivando tutti gli strumenti di intervento necessari”.

La ministra ha poi rivolto un messaggio di solidarietà al sindaco e ai cittadini di San Severo, ma anche un invito alla fiducia: “non consentiremo il ritorno di pratiche minacciose e violente nelle nostre città già duramente provate dalla crisi, il Sud ne è stufo e l’esecutivo è determinato a chiudere per sempre quella pagina”.

Il sostegno di Libera

Dopo lo sgomento e la rabbia, arriva il sostegno di Libera, l’associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti nel 1995. In una nota, Libera commenta i due attentati della scorsa notte: “E’ necessario non arretrare di un centimetro. Dobbiamo andare avanti ancora con più forza per disinnescare la miccia della paura e della rassegnazione. Di dire basta alla rassegnazione, al silenzio complice, al vano parlare. Ridiventando insomma comunità, una comunità chiamata Italia”.

L’associazione esprime solidarietà alle vittime degli attacchi dinamitardi e lancia un appello a tutti gli imprenditori: “non siete soli – si legge nella nota -. Associazioni, istituzioni e cittadini onesti sono dalla vostra parte. Proseguiamo sulla strada tracciata la sera del 10 gennaio di due anni fa, una mobilitazione a cui hanno partecipato in tanti, nata dal bisogno di affermare un’urgenza: quella di ricostruire insieme le fondamenta del nostro modo di essere cittadini e di abitare le città. In due anni molte cose sono cambiate: si sono moltiplicate le indagini e le operazioni condotte dalle Forze dell’Ordine, molte associazioni, scuole, cittadini, hanno intrapreso percorsi di conoscenza e impegno, alcuni imprenditori si sono avvicinati al percorso di denuncia”.

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