Bordate per tutti. Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, dal palco del Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, regala sferzate a destra e manca contro sindacati e ministri del governo Draghi in relazione alla gestione dell’epidemia di Coronavirus.

I primi vengono tirati in ballo per le posizioni sul green pass, in particolare la Cgil, anche non nominata espressamente dal numero uno della organizzazione rappresentativa delle imprese italiane.

Sindacati che secondo Bonomi “hanno fatto un grande errore” sul tema dell’aggiornamento dei protocolli di sicurezza sul lavoro stilati l’anno scorso per il Covid-19. “Sono rimasto colpito di fronte alla possibilità di sedersi a un tavolo e dare una via al Paese” e non averlo fatto, alla possibilità di “rispondere alle due grandi incognite: la salute e le riforme. Abbiamo fallito e mi ci metto anche io anche ma i sindacati hanno fatto un grande errore. Potevamo costruire quello che i nostri padri hanno fatto con la polio, non abbiamo tempo da perdere”, ha attaccato il presidente di Confindustria.

Altro obiettivo degli strali di Bonomi sono quindi il ministro del Lavoro, il Dem Andrea Orlando, e il sottosegretario 5 Stelle Alessandra Todde, che “pensano di colpire con un dl le imprese sull’onda dell’emotività di due o tre casi che hanno ben altra origine e su cui dobbiamo intervenire”. L’accusa in questo caso riguarda la norma che ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico stanno preparando dopo i licenziamenti collettivi annunciati da aziende come Gianetti Ruote in Lombardia alla Gkn in Toscana. Una legge che dovrebbe prevedere un “percorso obbligato” per chi decide di spostare all’etero la produzione e multe per chi non lo rispetterà. 

Ma di accuse Bonomi ne lancia anche contro altri sindacati, quelli della scuola. Per il numero uno di Confindustria nel Paese “il primo collo di bottiglia è la scuola. Dobbiamo far ripartire la scuola a settembre ma siamo al punto dell’anno scorso, non abbiamo fatto nulla e i sindacati” anche sul versante scolastico, “dicono no al Green pass”.

Un passaggio quindi anche sulla situazione politica italiana. Se Confindustria “non dà mai giudizi al governo ma ai singoli provvedimenti”, Bonomi riconosce comunque al premier Mario Draghi “di aver accelerato una campagna vaccinale fondamentale. Ora porti avanti con le riforme. Su questo i corpi intermedi hanno un valore fondamentale”.

Ma Bonomi non nasconde anche di essere “molto preoccupato” e di temere che in autunno “l’azione del governo venga fermata e non ce lo possiamo permettere”. Il motivo? I due passaggi importanti delle amministrative in grandi città e il semestre bianco iniziato lo scorso 3 agosto: “I distinguo dei partiti sono già iniziati. Sono molto preoccupato che l’azione del governo sulle riforme sia rallentata da una maggioranza eterogenea. Noi – spiega Bonomi – abbiamo riforme importantissime da fare. Non dico che è l’ultima spiaggia, ma abbiamo oggi un’occasione storica se vogliamo creare uno Stato moderno, efficiente e inclusivo”,

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia