Partito questa mattina, domenica 1° ottobre alle 8, il click day del bonus trasporti. Studenti, lavoratori, pensionati, cittadini con un reddito non superiore a 20 mila euro potranno aggiudicarsi il contributo fino a 60 euro rifinanziato dal governo per l’acquisto dell’abbonamento mensile, plurimensile e annuale a bus, tram, metro e treni.

Come presentare la domanda? –  Il richiedente deve recarsi sul sito del governo dedicato alla misura e accedere con Spid o Carta d’identità elettronica (Cie). Non è necessario l’Isee e né la dichiarazione del proprio reddito: sarà sufficiente un’autodichiarazione per accertare – spuntando una casella – di aver avuto un reddito sotto la soglia dei 20 mila euro nell’anno 2022. Un sistema di coda automatico regola la connessione alla piattaforma e, per ogni accesso, è possibile fare una sola richiesta, per sé o per un figlio minore a carico. Se fossero necessari più buoni, una volta finito con un accesso si può provare a procedere con un altro, indicando i codici fiscali dei diversi beneficiari. I figli maggiorenni, anche se a carico dei genitori, devono fare domanda in maniera autonoma.

Le risorse a disposizione ammontano a 12 milioni di euro, che anche questa volta non dovrebbero bastare per il boom di domande atteso anche questa volta alla piattaforma del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, come accaduto anche l’1 settembre scorso quando furono rilasciati 24.322 nuovi voucher, esaurendo in un’ora i fondi a disposizione.

Una volta nel sistema, è necessario indicare il gestore del servizio di trasporto prescelto, dal momento che il bonus trasporti sarà utile per l’acquisto di un abbonamento sia mensile, che plurimensile o annuale a qualsiasi tipo di mezzi di trasporto pubblici su gomma e rotaia, dunque locale, regionale, interregionale e ferroviario nazionale.

Il sistema del click day andrà avanti ogni mese  – fino a quando ci saranno risorse da reinvestire ma c’è chi ha proposto un rifinanziamento anche per il 2024. In meno di cinque mesi i voucher del bonus trasporti (introdotto con il decreto Aiuti del 2022, poi rifinanziato con 100 milioni e riproposto a gennaio 2023 dal decreto Carburanti) sono saliti a 1.923.420 per un controvalore di circa 96 milioni di euro.

Redazione

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