La raccolta firme per il referendum cittadinanza va avanti e fa un balzo importante nelle ultime ore. È stata superata quota 300mila sottoscrizioni digitali per il quesito referendario che vuole dimezzare il periodo di residenza legale in Italia per richiedere la cittadinanza. La campagna è stata promossa da alcune associazioni e organizzazioni, insieme al partito +Europa.
Referendum cittadinanza, superate le 300mila firme online con un boom nelle ultime ore
Il boom delle ultime ore è stato confermato anche da Lorenzo Pregliasco, il docente e cofondatore di YouTrend. “Da ieri sera alle 21:40 a stamattina alle 10:50 le firme per il Referendum Cittadinanza sono aumentate da 250 mila a 290 mila (+40 mila)”, ha scritto sul suo profilo social. La raccolta è iniziata lo scorso 6 settembre e c’è tempo fino alla fine del mese, quindi il 30 settembre, per firmare. Un’altra settimana per salire alla fatidica soglia delle 500mila firme, con la spinta degli ultimi giorni che ha portato al raggiungimento per ora del 61% dell’obiettivo richiesto.
Referendum cittadinanza, Magi: “Italiani più avanti di Meloni, Salvini, Vannacci e Tajani”
A commentare gli ultimi numeri è stato anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi: “La raccolta firme per il referendum cittadinanza viaggia a una velocità impressionante grazie anche alla mobilitazione di tante personalità della cultura, dello sport, dello spettacolo, dell’accademia, del giornalismo: siamo a quasi 300mila sottoscrizioni che rendono l’obiettivo delle 500mila a portata di mano”. “Questo dimostra due cose: primo, che c’è una volontà enorme di cambiare la legge sulla cittadinanza ingiusta, crudele e incivile; secondo, che gli italiani sono molto più avanti dei vari Meloni, Salvini, Vannacci e Tajani che invece vorrebbero leggi più dure per chi è nato, cresciuto, istruito e vive stabilmente in Italia” ha concluso Magi.
Referendum cittadinanza, cosa prevede e qual è il quesito
Sul sito del ministero della Giustizia si trovano le informazioni necessarie in merito al referendum. “La normativa in vigore stabilisce che la cittadinanza italiana possa essere concessa al cittadino straniero legalmente residente nel territorio della Repubblica da almeno 10 anni. Il presente quesito propone di dimezzare tale termine, riportandolo a 5 anni, com’era previsto dalla legislazione prima del 1992 e com’è stabilito in diversi altri Stati UE. Ai fini della concessione della cittadinanza, oltre alla residenza ininterrotta in Italia (che questo Referendum propone di ridurre a 5 anni) resterebbero invariati gli altri requisiti già stabiliti dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza, quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso di adeguate fonti economiche, l’idoneità professionale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. In Italia le persone in possesso di questi requisiti che potrebbero beneficiare direttamente o indirettamente (figli minori conviventi) dell’intervento proposto sono circa 2,5 milioni“.
Il quesito
Il quesito referendario è questo: «Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonche’ la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”?».