“La scorsa notte, su consiglio del mio medico, sono andato in ospedale per alcuni controlli di routine mentre ancora ho sintomi del covonavirus. Ho il morale alto e resto in contatto con la mia squadra, mentre lavoriamo insieme per combattere questo virus e tenere tutti al sicuro”. Così il premier britannico, Boris Johnson, su Twitter.

“Vorrei dire grazie a tutto il brillante staff del sistema sanitario nazionale, che si prende cura di me e di tutti in questo difficile periodo. Siete il meglio del Regno Unito. Prendetevi cura di voi tutti, per favore ricordate di restare a casa per proteggere il Nhs e salvare vite”, ha aggiunto.

Parole che arrivano nel primo pomeriggio di lunedì 6 aprile e che smentiscono le voci su un presunto ricovero in terapia intensiva da parte del premier. Lo stesso staff di Boris Johnson ha precisato domenica sera che il primo ministro è stato ammesso in nosocomio per i test, perché ha ancora sintomi 10 giorni dopo essere risultato positivo al Covid-19. Downing Street ha sottolineato che il ricovero è un “passo precauzionale” e che il premier rimane al comando del governo.

Johnson, 55 anni, si trovava in quarantena nella sua residenza di Downing Street, a Londra, da quando gli è stato diagnosticato il coronavirus, il 26 marzo scorso.

Tuttavia dopo 10 giorni la febbre non è scesa così come la tosse rendendo necessario il ricovero in ospedale per ulteriori accertamenti e per verificare se sono subentrate complicazioni. Anche la compagna del primo ministro, Carrie Symonds, 32 anni, incinta al sesto mese del sesto figlio ufficiale di Johnson, ha ammesso nelle scorse ore di aver avuto i sintomi da coronavirus nell’ultima settimana, ma di stare meglio dopo essersi trasferita nella residenza estiva dei capi di governo britannico, a Chequers.

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