L’ultimo messaggio al papà è stato un “Ti amo” su TikTok. Il suo saluto. Il saluto del 22enne Kevin Laganà la vittima più giovane della strage di Brandizzo, mezz’ora prima di morire. A raccontarlo è il papà Massimo, in un’intervista al Corriere della Sera. “La prima cosa che ricordo di mio figlio era la bontà, un ragazzo buono che si preoccupava per tutti. Aiutava i vecchietti ad attraversare la strada e non mollava mai un amico in difficoltà. Prendeva a cuore anche chi aveva appena conosciuto al bar, era allegro. C’era sempre per tutti, come per Michael, uno dei ragazzi morti insieme a lui”. L’amico era giù di corda, Kevin pensava a come aiutarlo. Non c’è stato tempo.

Aveva iniziato a lavorare da due mesi, assunto con contratto a tempo determinato: sognava una casa più grande dell’appartamento in cui viveva con il padre, una casa fuori Vercelli, con un giardino e una moto, la sua grande passione. “Sono sempre stato io la madre, il padre, l’amico dei miei figli – racconta oggi Massimo. Anche prima che sua madre andasse con un altro uomo e ci abbandonasse. È successo quando aveva tre anni e suo fratello, il mio primo figlio, sei. Ma siamo stati benissimo lo stesso. Io faccio il muratore, lavoro nell’azienda di mio fratello e ho potuto gestire gli orari di lavoro e la vita crescendo i miei figli senza difficoltà”.

Sono i giorni più duri per la famiglia, che trova solo conforto nel tanto affetto della gente:  “Sono commosso dall’ amore ricevuto per mio figlio, la gente porta fiori, biglietti, manifesti e palloncini. Per me è solo una conferma della persona che era. Ora trovare la forza è difficile. Andare in quella stazione e trovare tutto quel bianco… Ogni chiazza bianca un resto umano. Mi mancava il respiro”. Nella sua visita su luogo della strage, Massimo ha raccolto un ciondolo d’argento per terra, la catenina a forma di croce che aveva regalato a Kevin. È tutto ciò che resta di quella maledetta sera.

Redazione

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