Brandizzo, parla il caposquadra superstite, Andrea Girardin Gibin: "Io, salvo grazie ad un martello"
Brandizzo, parla il caposquadra superstite, Andrea Girardin Gibin: “Io, salvo grazie ad un martello”
Il caposquadra è l’unico degli operai sopravvissuto all’incidente ferroviario: salvo grazie alle parole di un collega, che ne richiamò l’attenzione, in cerca di un martello.
Andrea Girardin Gibin, caposquadra degli operai tranciati da un treno regionale in corsa la notte del 30 agosto 2023, mentre lavoravano alla manutenzione dei binari della stazione di Brandizzo, in provincia di Torino, è l’unico sopravvissuto all’incidente ferroviario.
Un miracolato, così come si considera, sfuggito alla tragica morte – il destino dei suoi cinque colleghi ed amici – per un caso fortuito. “Passami il martello“: ecco le parole salvifiche, quelle che hanno consentito ad Andrea Girardin Gibin di sfuggire alla furia del treno in corsa.
“Passami il martello“: la frase chiave venne pronunciata, quella notte, da uno dei colleghi di Andrea. Parole che consentirono al caposquadra di alzare lo sguardo ed accorgersi del treno in arrivo grazie alle luci dei fari. Fu così che Andrea ebbe la prontezza di lanciarsi di lato e scampare alla morte certa, quella toccata in sorte ai suoi colleghi.
Gibin, tuttavia, al momento, entro le indagini portate avanti dalla Procura di Ivrea, è indagato insieme ad Antonio Massa, il tecnico di Rfi che ha dato il via libera all’inizio dei lavori, non seguendo le indicazioni della dirigente di movimento Vincenza Repaci.
I pm stanno analizzando i dati delle scatole nere del treno, dei tablet dei macchinisti e dei telefoni di due delle vittime, Giuseppe Aversa e Giuseppe Lombard.
Intanto, i colleghi delle vittime hanno confermato che era prassi non seguire le procedure di sicurezza, iniziando i lavori prima che il traffico ferroviario venisse interrotto. I sindacati, infine, hanno iniziato a raccogliere gli esposti dei lavoratori, che sono già arrivati a 200.
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