Politica
Bufera alla Camera sul leghista Pagano: “Silvia Romano è una neo-terrorista”
E’ esplosa la bagarre questa mattina nell’Aula della Camera per le parole del deputato siciliano della Lega Alessandro Pagano. Nel corso del suo intervento l’esponente del Carroccio ha definito Silvia Romano, la cooperante 24enne liberata dopo oltre 500 giorni di prigionia tra Kenya e Somalia, “una neo terrorista”. Lo stesso Pagano, tra le proteste dei colleghi, è stato ripreso dalla vicepresidente della Camera, la forzista Mara Carfagna.
Pagano stava intervenendo su un ordine del giorno sul decreto Covid quando ha criticato il Governo Conte: “I dpcm hanno deciso anche quante persone devono entrare in un funerale, abbiamo assistito a un figlio della patria, a un poliziotto che è morto al cui funerale erano presenti 15 persone, ma nessuna autorità dello Stato presente” ha detto Pagano riferendo alle esequie del poliziotto Pasquale Apicella (in realtà erano presenti il ministro Lamorgese e il capo della polizia Gabrielli, ndr). Poi l’attacco: “Quando invece è tornata la neo-terrorista, perché questo è al-Shabaab e questo finanzia, c’è stata una discriminazione”.
Tra il brusio e le proteste della Camera, la vicepresidente Carfagna è dovuta intervenire ricordando che “riferirsi a Silvia Romano utilizzando il termine neo-terrorista sia alquanto improprio, eviterei di farlo in quest’Aula”.
Dopo Pagano è intervenuto in Aula il deputato del Pd Emanuele Fiano, che ha definito “inaccettabile calunniare una ragazza prigioniera di una banda di terroristi. In assenza di qualsiasi prova di fatto, Silvia Romano è stata interrogata e nulla è emerso e non è accettabile che venga tacciata di un reato secondo il codice penale italiano ed è inaccettabile che qualcuno pensi che in quest’Aula si spossa permettere di calunniare una persona che per 18 mesi è stata prigioniera dei terroristi”.
In aula l’On. Pagano del gruppo della #Lega definisce #SilviaRomano, Neo terrorista. Parla a nome dei garantisti ovviamente. Che vergogna.
— Emanuele Fiano (@emanuelefiano) May 13, 2020
Della vicenda ha parlato anche presidente della Camera Roberto Fico, che ha definito “le parole d’odio” rivolte a Silvia Romano nell’Aula della Camera “violente e inaccettabili”. “Montecitorio è il luogo del dibattito e del confronto, anche acceso, non la sede per formulare insulti a una giovane che viene da diciotto mesi di inferno”, ha aggiunto il presidente della Camera. Lo stesso Fico è stato poi ‘richiamato’ da Laura Boldrini, suo predecessore sullo scranno di Presidente dell’Aula, invitandolo a prendere provvedimenti contro Pagano. “Come Lei sa bene, sulla base dell’articolo 8 del Regolamento, la Presidenza deve assicurare il buon andamento dei lavori – ha ricordato Laura Boldrini -;l’articolo 58 prevede una particolare tutela per i deputati accusati, nel corso di una discussione, di fatti che ledano la propria onorabilità e l’articolo 59 vincola comunque il deputato a non usare parole sconvenienti nei confronti di chiunque, e quindi una tutela analoga non può che essere riconosciuta anche ai cittadini comuni che vengano anch’essi accusati con le stesse modalità”.
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