Carlo Calenda prende posizione in merito alle prossime elezioni in Liguria e apre al campo largo. Il leader di Azione ha da tempo spiegato che sulle regionali o amministrative il suo partito sceglierà in merito al candidato migliore, non scegliendo uno schieramento preciso. Quindi nessun ingresso definitivo nel campo largo di centrosinistra, come invece ha annunciato Italia Viva con Matteo Renzi pronto a sconfessare la giunta di Marco Bucci a Genova. Ma oggi Calenda intervendo in tv ha aperto al sostegno al candidato praticamente ufficiale Andrea Orlando, pur con qualche condizione.

Calenda apre a Orlando in Liguria: “Nessun pregiudizio politico su di lui”

Calenda, a L’aria che tira su La7, ha infatti  risposto a chi gli chiedeva della posizione di Azione in Liguria: “Io ero al governo con Orlando e quindi non posso avere pregiudizi politici nei suoi confronti. Ma mentre nelle altre due regioni al voto ci sono candidati riformisti, nel caso della Liguria veniamo da mesi in cui la sinistra ha solo utilizzato le inchieste giudiziarie per attaccare gli avversari”. “A tutti, compresa Elly Schlein, ho detto che ci sono due punti: non usare le inchieste per fare campagna elettorale e che sulle infrastrutture indispensabili non ci sia un passo indietro. Se ci sono queste condizioni, possiamo parlare di nomi” ha affermato l’ex ministro sottolineando l’importanza di non scadere in campagne giustizialiste. Ad ogni modo, ha detto Calenda, “viene prima il programma e poi nomi”, ricordando di “non aver mai detto ‘no’ a prescindere”.

Liguria, Costa: sarebbe sorprendente se forza garantista si ponesse anche solo il dubbio sul campo largo

Solo ieri era arrivato, sempre sullo stesso argomento, il commento di Enrico Costa, deputato di Azione e da qualche mese un po’ in rotta con il leader Azione proprio sulle battaglie garantiste. Su X Costa ha scritto: “Il Campo Largo in Liguria è la proiezione della piazza forcaiola di Conte Schlein Bonelli e Fratoianni, unita dalla scorciatoia giudiziaria. Sarebbe sorprendente che una forza garantista si ponesse anche solo il dubbio se stare dentro o fuori. O si prestasse a qualche escamotage”.

Calenda: una coalizione solo con un programma di governo, no ad ammucchiate

Calenda ha poi parlato più in generale del campo largo: “Io credo che esiste una coalizione se esiste un programma di governo, non ho mai detto ‘No’ a prescindere. Sullo ius scholae presentiamo un emendamento, chi lo vota? Schlein ha detto che prima deve parlare con gli immigrati. Per noi contano le cose”. “Ho visto Renzi far votare La Russa, ha detto che è l’erede di Berlusconi, ha detto a Bonino che avrebbe fatto l’area liberal democratica poi si è buttato a sinistra. Alle prossime elezioni magari sarà a destra. Noi parliamo della realtà per com’è” ha aggiunto l’ex ministro, concludendo: “Vogliono un’altra ammucchiata di sinistra senza programma che combatte una ammucchiata di destra senza programma? Benissimo, lo facciano, è una scelta loro. Se mi butto in un’ammucchiata va meglio? Di sicuro. È la strada giusta? No e lo sappiamo”.

Redazione

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