“Vorrei Bertolaso come Guido Bertolaso commissario straordinario e vicesindaco al decoro urbano“. La proposta di Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco di Roma, potrebbe far storcere il naso a qualcuno. E sicuramente potrebbe suscitare commenti sul ripescaggio dell’ex capo della Protezione civile che era stato inizialmente pensato per scendere a fianco del candidato del centrodestra Enrico Michetti.
Ma il civico, in un’intervista rilasciata a ‘Chi’, è convinto della sua decisione. “L’ho detto che chiamo soltanto i migliori” afferma Calendda, spiegando che “tra le prime cose da fare a Roma c’è un piano di pulizia straordinaria, partendo da 5 mila nuovi spazzini presi tra coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza. Il termovalorizzatore dell’Acea. La revisione generale della metropolitana“.
“A Roma – prosegue Calenda – i cittadini chiedono che si faccia politica seriamente. Se la politica è scontro ideologico è vuota e ha un problema: non produce uomini di governo e per governare devono chiamare Draghi che per fortuna esiste. Nessuno voleva fare il sindaco di Roma. A me invece piace amministrare, sono 11 mesi che sono aul territorio, ho fatto 1400 uscite e scritto un programma dettagliatissimo“.
“Rischia di fare la fine di Marino”
Lo scorso aprile, Calenda, in un’intervista rilasciata al Corriere, sostiene di stimare Bertolaso ma di temere per lui una fine simile a quella dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino. Al Corsera infatti afferma: “Al di là della qualità di Bertolaso, la classe dirigente sopra di lui è quella di Alemanno che ha contribuito a distruggere questa città. L’ho avvertito: “Stai attento perché sei in una posizione in cui vieni supportato per vincere le elezioni, ma poi se vieni eletto ti scaricano e non ti fanno fare niente di quello che avevi intenzione di fare“.
Nello stesso periodo, Bertolaso però allontana le speculazioni su una sua candidatura al Comune di Roma. Intervenuto a L’Aria che tira su La7, Bertolaso dice “Per i romani Guido Bertolaso sindaco sarebbe un incubo, vi dovete mettere in testa questo. Io non sono una persona facile, non sono una persona propensa alla mediazione e al compromesso“, ribadendo di non aver intenzione di candidarsi alle amministrative perché “fare il sindaco di Roma significa ogni giorno giocare una finale di Champions League correndo il rischio di perderla, e per me sarebbe inaccettabile“.
E in risposta all’intervista di Calenda rilasciata al Corriere, dice: “Forse lo dice perché non vuole avermi come concorrente – commenta Bertolaso – Io e Marino, che stimo moltissimo come medico, siamo due persone agli antipodi, se mi metto in testa una cosa la faccio, la mia storia lo dimostra“.
Chissà adesso come sceglierà di muoversi l’ex capo della Protezione civile.