Il caso
Calendario di Tara Gins, la ciclista belga licenziata per degli scatti osè
Hai posato per un servizio di PlayBoy o un calendario? Allora non puoi fare il direttore sportivo di un team di ciclismo. È la denuncia che arriva da Tara Gins, ex ciclista belga, professionista dal 2016 a 2020, che ha ‘pagato’ per la sua immagine una opportunità di lavoro.
Gins, 30 anni, ha rivelato infatti come dietro il mancato ingaggio da direttrice sportiva per una squadra Under 23 del suo Paese, la S-Bikes AGU, ci sia proprio quel calendario di PlayBoy, immagini tra l’altro non di nudo. Nella foto di Playboy, sottolinea Tara, “ero nuda ma con alcune zone coperte quindi non era volgare. In calendario ero in topless”.
L’ex ciclista ha spiegato che il calendario “è uscito a gennaio, più o meno nello stesso periodo del servizio fotografico. Ed è in quei giorni che ho iniziato a sospettare che sarebbe successo qualcosa, nonostante in entrambi i lavori non ci fosse alcun riferimento al ciclismo”.
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E infatti la Gins viene contattata da un membro del team di ciclismo che aveva ormai trovato l’accordo contrattuale per comunicarle la marcia indietro. “Mi ha detto che qualcuno all’interno della dirigenza si era imbattuto casualmente in qualche mia fotografia, portando tutto all’attenzione del comitato direttivo. A quel punto, altri dirigenti sarebbero addirittura arrivati a minacciare il presidente di rivolgersi agli sponsor per far rescindere i contratti”, spiega l’ex ciclista.
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Una conferma arrivata anche dal patron della squadra, al quale si era rivolto per chiedere se fosse realmente quello il motivo del mancato ingaggio. “Gli ho mandato un messaggio immaginando che mi avrebbe rassicurato spiegandomi che non c’era nulla di vero, invece ha ammesso tutto!”.
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Come ovvio Tara Gins avrebbe voluto essere giudicata per le sue capacità come direttrice sportiva, “non per le mie scelte personali”. Amarezza ancora più grande perché il presidente del team Under 23 le ha anche chiarito che “in linea generale sarebbe anche d’accordo con me, ma non può rischiare di perdere delle sponsorizzazioni vitali per la sua società a causa di alcune mie foto inappropriate”.
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