L'indagine sul decesso della studentessa ligure
Camilla Canepa soffriva di una malattia autoimmune del sangue: sequestrate cartelle cliniche della 18enne morta dopo AstraZeneca

Un aspetto che potrebbe avere ripercussioni importanti sulle indagini. Camilla Canepa, la 18enne morta dopo essersi vaccinata con AstraZeneca, soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale.
A scoprirlo sono stati i carabinieri del Nas di Genova che hanno acquisito cartelle cliniche e tutta la documentazione medica della studentessa, in un doppio ‘blitz’ negli ospedali di Lavagna e al Policlinico San Martino.
La piastrinopenia autoimmune familiare comporta una cronica carenza di piastrine, stessa reazione associata ai trombi cerebrali e che avrebbe fatto di lei un soggetto potenzialmente a rischio. Ora i pm Stefano Puppo e Francesca Rombolà, coordinati dal procuratore aggiunto di Genova Francesco Pinto, vogliono capire se lo scorso 25 maggio, quando a Camilla è stato somministrato il vaccino anglo-svedese, la piastrinopenia sia stata menzionata al momento di compilare la scheda anamnestica.
Ma da verificare è anche se Camilla e i suoi familiari abbiano dichiarato la malattia autoimmune del sangue ai medici del pronto soccorso di Lavagna, così come si dovrà accertare se i medici lo avessero verificato con esami del sangue. Secondo quanto riportato da LaPresse, nell’anamnesi patologica remota stilata nel primo ospedale di arrivo della ragazza, a Lavagna, erano riportate la presenza di una cisti ovarica e di una piastrinopenia autoimmune familiare; dell’anamnesi farmacologica invece risultava che la paziente assumeva una terapia ormonale con due farmaci, uno a base di estrogeni e l’altro a base di progestinici.
La Procura disporrà nelle prossime ore l’autopsia che verrà affidata con ogni probabilità, secondo l’Ansa, al medico legale Luca Tatjana e all’ematologo Franco Piovella.
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