Ben 350 agenti di polizia hanno partecipato al blitz che nelle prime ore di giovedì 3 ottobre ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sessanta persone. L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile di Napoli guidata dal primo dirigente Giovanni Leuci e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della procura partenopea, ha riguardato principalmente l’area di Ponticelli e più in generale la periferia orientale del capoluogo patenopeo. .
Blitz a Ponticelli: i reati contestati
I reati ipotizzati, a vario titolo, sono quelli di associazione di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al furto, concorso esterno in associazione mafiosa, tentato omicidio, possesso ingiustificato di armi e ordigni esplosivi, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, furto e ricettazione.
L’operazione riguarda principalmente i clan De Micco (denominati “Bodo”) e De Martino (XX), alleati da anni e in contrasto contro il cartello dei De Luca Bossa-Casella, già colpiti di recente da altro blitz.
Napoli Est, blitz ciclici, riqualificazione in stand by
L’area di Napoli est, e più in particolare quella di Ponticelli, sono state più volte bonificate negli ultimi anni con decine di arresti di persone ritenute contigue alla criminalità organizzata e protagoniste di episodi cruenti: omicidi, bombe, stese, richieste di estorsione. Oltre alla puntuale e ciclica repressione, in queste aree non è ancora stata avviata una vera e propria riqualificazione, a partire dalla gestione delle case popolari.
I particolari verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri alle ore 10.30.
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