Informare, informare e ancora informare: questa è la ricetta per convincere sempre più proibizionisti che la cannabis è meglio legale. È questo ciò che emerge con forza dal sondaggio che è stato presentato ieri dal Comitato Referendum Cannabis e commissionato dal magazine BeLeaf e dalla campagna Meglio Legale su “La conoscenza e gli orientamenti degli italiani sul tema della cannabis”. Il dato centrale che rivela lo studio, condotto da SWG – specializzato in indagini di opinione, di mercato e studi di settore – è che a una maggiore informazione corrisponde una maggiore volontà dei cittadini di cambiare le attuali leggi sulla cannabis in Italia.

Il 58% degli intervistati si è dichiarato a favore della legalizzazione della cannabis dimostrando che il Paese è molto più avanti della politica su questi temi. Questa percentuale altissima è anche il risultato dello straordinario lavoro di una fitta rete di associazioni che da anni prova a smuovere l’opinione pubblica sul tema della cannabis. Infatti, questi dati sono ancora più incoraggianti se confrontati con quelli raccolti dal sondaggio Eurispes del luglio 2020: allora gli italiani a favore della legalizzazione erano solamente – si fa per dire – il 47,8%. È interessante, inoltre, sottolineare come il livello di informazione si dimostri un fattore determinante: la percentuale dei favorevoli sale al 65% tra quelli ben informati ma scende al 34% tra quelli meno informati. Questo indica che, come per tutti i temi sensibili, esistono due modi per gestirli: aumentando le paure e alimentarle con fake news oppure cercando di affrontare il tema aprendo un dibattito serio e approfondito sulle opportunità e i rischi della legalizzazione, portando la cannabis sotto la luce del sole.

Proprio ieri il governatore della Campania, Vincenzo De Luca commentava il dibattito referendario dicendo “sulle droghe leggere non mi piace la banalizzazione che si fa. Vorrei essere più informato nel merito per esprimere una opinione certa”. Il nostro auspicio è che una maggiore informazione convinca anche gli scettici come lui. Se ben informati, i cittadini sanno da che parte stare. Davanti la scelta tra affidare il mercato della cannabis allo stato, in modo controllato e regolato, oppure nelle mani della criminalità organizzata, gli italiani sanno cosa scegliere. Dal sondaggio questa determinazione emerge in modo ancora più evidente visto che per 8 persone su 10, che si sono espresse a favore, legalizzare significa togliere il mercato dalle mani della criminalità organizzata, evitando che i consumatori di cannabis (6 milioni) siano costretti a rivolgersi nelle piazze di spaccio. Infatti, tra le motivazioni che spingono i sostenitori del sì c’è anche il “rendere più sicura la sostanza usata” (in 4 su 10) e il “rendere più libero e consapevole il consumo” (3 su 10).

Partendo proprio da questo scenario, riscontrando che maggiore è l’informazione, maggiore è la predisposizione degli italiani alla legalizzazione, useremo il mese di ottobre per aprire occasioni di dibattito in ogni città, grazie anche alla proroga che abbiamo ottenuto per depositare il quesito referendario in ragione del fatto che i comuni non erano riusciti a inviare al comitato promotore i certificati elettorali degli oltre 600 mila firmatari del Referendum Cannabis. Sarà quindi un’occasione di scambio di idee per costruire insieme delle vere e proprie assemblee dei cittadini e dimostrare che questo non è il referendum della “Spid Democracy” ma è un tema che è più che sentito tra i cittadini.