Bruno Vespa sta perdendo terreno. Il noto conduttore Rai, che ha da poco compiuto 80 anni, fatica con gli ascolti del suo programma d’informazione politica Porta a Porta. E forse per questo ieri sera, in trasmissione, è sembrato più teso e nervoso, sia litigando con Marco Furfaro, parlamentare del Pd, sia rimproverando in diretta gli autori del programma.

Bruno Vespa, il calo degli ascolti di Porta a Porta

La serata delle elezioni europee, domenica 9 giugno, è stata difficile per Vespa. Non certo per ragioni politiche, ma per via dei risultati registrati da Rai1. Il programma condotto dal celebre giornalista e scrittore è stato battuto dalla maratona di Enrico Mentana, in onda per più di 20 ore di fila, su La7. In aggiunta, anche ieri sera il suo Porta a Porta ha ottenuto un flop storico di ascolti. Lunedì sera, infatti, a scegliere di guardare Vespa e i suoi ospiti sono stati – dalle 21.39 a poco dopo la mezzanotte – circa 886mila spettatori, pari al 5,9% di share. Numeri deludenti, anche perché nel frattempo gli altri canali e altre reti registravano numeri ben più alti. Vespa è stato superato secondo l’Auditel da Canale 5, da Rai2 e da La7, rispettivamente con “Io canto Family” di Michelle Hunziker, visto da 2.339.000 spettatori con il 18,6%, con gli Europei di Atletica che ha registrato il 13,3%, e con la puntata di Propaganda Live speciale che ha preso il 7,5% di share. Insomma, un momento complicato lavorativamente parlando, per Vespa.

Bruno Vespa litiga con lo studio e con Furfaro

Magari non è per quello, visto che non poteva immaginare di fare un flop di ascolti simili. Ma resta il fatto che ieri sera Vespa a Porta a Porta è sembrato più nervoso del solito. A un certo punto ha preso di petto il deputato Pd Furfaro, solo perché quest’ultimo ha detto che ospitare sempre il generale Roberto Vannacci che parla di stagione gloriosa della Decima Mas sia inaccettabile per il servizio pubblico. Un’accusa, legittima, non gradita a Vespa, che è subito scattato sulla sedia per redarguire l’esponente dem: “Intanto, io non le consento di dire che nel servizio pubblico non si possa ospitare un signore che ha preso 530.000 preferenze. Abbia pazienza. Punto primo” ha interrotto così l’ospite. “Poi punto secondo, la Decima Mas come ha detto Vannacci ha avuto due momenti. Io dico questo perché lei ha detto che non è possibile far parlare uno così nel servizio pubblico” ha aggiunto Vespa furente.

In realtà Furfaro non aveva detto questo, ma solo che per lui è inaccettabile che si continui con la storia della Decima Mas, portata avanti ad arte da Vannacci. “La Decima Mas si è macchiata di crimini di guerra, si parla di torture e di fucilazioni, è chiaro? Non si parla di una stagione gloriosa. Per me è inaccettabile che si dica questo in tv. Se per lei questo è accettabile ci mancherebbe, la trasmissione è la sua. Io credo che un europarlamentare che dica questo e che aggiunga che Mussolini era uno statista sia gravissimo”, ha concluso Furfaro.

Un botta e risposta ad alta tensione. Ma non è stato l’unico, visto che Vespa verso la fine della trasmissione ha tirato in mezzo i suoi autori presenti in studio: “Basta per favore dobbiamo chiudere” ha detto rivolgendo agli ospiti che continuavano a parlare. Poi lo sbotto: “Mi state facendo cenno, vi ho visto! La smettete? Ecco, basta, per favore. Adesso devo chiudere, perché altrimenti questi rompiscatole…” ha finito Vespa.

Redazione

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