Procura di Milano in fiamme nella battaglia in corso tra il procuratore Francesco Greco e il pm Paolo Storari alla vigilia dell’udienza in commissione disciplinare del Csm che dovrò decidere sulla richiesta di trasferimento del magistrato in relazione alla consegna a Piercamillo Davigo, allora consigliere del Csm, dei verbali segreti di Piero Amara.

Come noto Storari ha consegnato quei documenti a Davigo con la ‘giustificazione’ dell’inazione da parte dei vertici della procura di fronte alle parole di Amara sull’esistenza della presunta loggia Ungheria, di cui farebbero parte politici, magistrati, vertici delle forze di polizia, avvocati e imprenditori.

In una lettera spedita via mail ai pm della Procura di Milano, il procuratore Greco attacca Storari scrivendo che il pm è “venuto meno ai più elementari principi di lealtà nei confronti di chi ha la responsabilità di dirigere un ufficio, non astenendosi, tra l’altro, da una indagine su un fatto in cui si è personalmente coinvolti”.

Ma Greco mette nel mirino anche gli autori della solidarietà al pm coinvolto nella vicenda dei verbali di Amara, raccolta firme che ha raccolto l’adesione di circa 230 magistrati milanesi, in gran parte del suo ufficio.

Mail che ha lasciato “senza parole” gran parte dei sostituti sia per i toni sia per i modi sia per la tempistica. Greco scrive infatti che “una cosa è la umana solidarietà nei confronti di un collega in difficoltà, altro è una presa di posizione che non poteva non essere presentata nei media come intervento teso a condizionare una procedura giudiziaria garantita, quale è il procedimento disciplinare già a partire dalle indagini e dalla fase cautelare”.

Nella lettera, Greco non cita mai espressamente Storari, ma nel riferirsi al pm il procuratore milanese ricorda che “il collega ritenuto responsabile (della fuga di notizie, ndr) è ora indagato in sede penale e incolpato in sede disciplinare in un procedimento giurisdizionale nel quale si applica il codice di procedura penale”.

Greco quindi rivendica “senza timore di smentite” che nei suoi anni alla guida della procura “senza mai rinunciare al dovere di rappresentare la mia valutazione in un confronto aperto e leale, ho sempre avuto il massimo rispetto per l’autonomia dei colleghi”.

Quindi dalla penna di Greco altre ‘mazzate’ a Storari ma anche agli altri protagonisti della vicenda, da Davigo in poi: ”Per quanto mi riguarda, le tante menzogne, calunnie e diffamazioni sono e saranno attentamente denunciate in tutte le sedi competenti così come tutte le violazioni dell’obbligo che hanno i pubblici ufficiali” di denunciare”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia