Il mondo del calcio si interroga su come, e se, proseguire il campionato di Serie A dopo l’emergere di 14 casi di positività al Coronavirus tra i tesserati del Genoa, di cui 8 calciatori, i già noti Perin e Schone e sei sui quali c’è il massimo riserbo.

Una vera e propria bomba quella esplosa su mondo del pallone, dove era già in corso il dibattito sulla riapertura degli stadi: da una parte la Conferenza delle Regioni, favorevole ad una presenza del 25%, dall’altra il Comitato tecnico scientifico e il ministro della Salute Roberto Speranza a ribadire il massimo di mille spettatori.

LE TRE SQUADRE ‘COINVOLTE’ – Nell’immediato la preoccupazione maggiore coinvolge tre squadre: il Genoa, il Napoli e la Juventus. La prima quasi sicuramente dovrà saltare la prossima partita col Torino, prevista al Marassi di Genova sabato prossimo. Il Napoli trema invece per le condizioni dei suoi tesserati, essendo i partenopei l’ultima formazione ad aver affrontato domenica alle 18 i liguri. Oggi pomeriggio è previsto l’allenamento degli azzurri nel centro sportivo di Castel Volturno, dove si sottoporranno ai tamponi che non avranno esito prima di mercoledì, per poi ripeterlo anche venerdì, dato che la malattia può rimanere incubata anche cinque giorni.

Sullo sfondo c’è la Juventus, che domenica dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, affrontare proprio il Napoli per il big match di giornata.

LE POSSIBILI SOLUZIONI – Si vive di fatto alla giornata, in attesa del responso dei tamponi per i calciatori del Napoli. Ma qualcosa si dovrà smuovere anche nella Lega Serie A, chiamata a prendere decisioni inequivocabili. Sul tavolo ci sarebbero al momento due piani: da una parte lo stop agli incontri per quei club che hanno un numero elevato di positivi, come nel caso di Genova; dall’altra il blocco del campionato per 14 giorni, agevolato dalla pausa prevista per le Nazionali dal 5 al 13 ottobre, che però non risolverebbe i problemi in caso si ripresenti una situazione simile. Ad oggi l’Uefa ha stabilito un tetto di 13 calciatori contagiati per portare al rinvio, ma non alla sconfitta a tavolino, di una partita di Coppa.

PARLA SPADAFORA – Per ora il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, intercettato dai cronisti fuori da Montecitorio, “non siamo nelle condizioni” di stoppare il campionato dopo i casi di positività del Genoa. Ai cronisti fuori Montecitorio il ministro ha spiegato che la situazione “mi preoccupa molto, adesso sentirò il presidente Dal Pino e il presidente Gravina”.

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