Annamaria Ascolese, 59, anni non ce l’ha fatta. È morta dopo 5 giorni di agonia in ospedale dopo essere stata colpita da 5 colpi di pistola del marito Antonio Boccia, 57 anni, carabiniere. L’uomo aveva destinato a se stesso un solo colpo al cuore dalla stessa arma. Dopo aver lasciato a terra in una pozza di sangue la moglie si è suicidato. Per Annamaria non c’è stato nulla da fare nonostante gli interventi chirurgici nel tentativo di salvarla. In un primo momento sembrava che le sue condizioni potessero migliorare, poi in serata la triste notizia. Annamaria non c’è più.

Marito e moglie erano originari di Sarno, in provincia di Salerno, vivevano da anni a Marino, in provincia di Roma. La notizia della sua morte ha lasciato nello sgomento tutta la comunità di Sarno. Annamaria era un’insegnante molto amata dai suoi alunni sia a Marino sia a Sarno. Antonio era vicebrigadiere dei carabinieri in servizio presso la Direzione centrale servizio antidroga. Si amavano molto, stavano insieme da 10 anni dopo il fallimento dei rispettivi matrimoni precedenti.

Negli ultimi tempi il loro rapporto era logorato da quella che a molti sembrava una vera ossessione di Antonio. Geloso, lo aveva raccontato Anna Maria ad un’amica, tanto da pedinarla. Lei aveva già deciso di andare via, lasciare casa, probabilmente intenzionata a tornare a Sarno. Una lite su questo argomento potrebbe essere sfociata nella villetta dei due coniugi in via Costacaselle.

Poi i colpi e infine la morte di Annamaria. Antonio ha esploso un solo colpo. A dare l’allarme sono stati i vicini, scossi dalle urla disperate di Annamaria e da quei colpi sordi di pistola. La corsa al San Camillo di Roma.

Impegnata nel sociale, in prima linea anche per le amministrative 2021 con la lista Marino in Rosa, aveva detto: “Con noi anche gli uomini in prima linea per i diritti delle donne, per fermare la violenza e la sopraffazione”. Si batteva contro le violenze di genere, ma la sua vita è finita per la mano violenta dell’amato marito.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.