Quanto sarebbe cresciuto il Terzo polo se Carlo Calenda non avesse Twitter? La domanda è ironica ma gira sulla rete e ritrae lo stato dell’arte dei sostenitori di Italia Viva e di Azione, separati in casa senza aver capito perché. Si sarebbe trattato di “toni sbagliati”, ammette lo stesso Calenda. Che ha fatto un passo indietro, non ancora scusandosi ma poco ci manca. «Non penso che Matteo Renzi sia un mostro, non l’ho mai pensato altrimenti non avrei fatto un’operazione con lui, penso però che ci sono stati 20 giorni di attacchi continui a cui io non ho risposto se non per questioni politiche. Alla fine è successo che la situazione è degenerata. Quello che voglio spiegare è che io non ho altro interesse se non di farla funzionare, c’era la mia faccia sopra, ci ho lavorato».

Questa la spiegazione dei fatti del leader di Azione, ospite di Start su SkyTg24. «Ho risposto una volta» agli attacchi, aggiunge Calenda, «e l’ho fatto con un post sbagliato perché i toni erano troppo forti. Quello mi è uscito male, è stato l’unico attacco personale» a Matteo Renzi, «ma ne ho ricevuti valanghe». Da Italia Viva prendono atto: «Fa piacere che Carlo Calenda si sia reso conto di aver usato toni inaccettabili nei confronti di Matteo Renzi. Noi siamo già al lavoro per dare seguito all’impegno che ci siamo presi con gli elettori, di costruire una grande casa dei riformisti. Daremo vita a un congresso dal basso per realizzare un polo riformista in vista delle elezioni europee. Se Calenda non ci sarà, andremo avanti comunque ma l’invito a federarsi vale anche ovviamente per gli amici di Azione», ha detto la presidente del Gruppo Azione-Italia Viva al Senato Raffaella Paita.

«Chi sta nei territori – aggiunge Paita non ha capito quello che è accaduto. C’è grandissimo malcontento. Queste persone vogliono risposte». Poi Calenda torna a precisare. «Azione e Italia Viva sono due partiti separati, che condividono i contenuti, anche il posizionamento europeo, ma che non sono riusciti a costruire un partito unico. Ma questo non vuol dire che non si possa essere insieme alla stessa manifestazione, nello stesso gruppo europeo o nello stesso gruppo del Parlamento. Ma lo siamo in maniera differente». Ieri Italia Viva ha celebrato il 25 aprile nella piazza convocata da PiùEuropa, dove era presente Maria Elena Boschi, per poi recarsi con una delegazione in via Rasella. Pochi giorni fa è venuto a mancare, dopo aver compiuto 103 anni, Mario Fiorentini, ex comandante partigiano che aveva aderito alla formazione di Matteo Renzi. Iv ha chiesto al sindaco di Roma di dedicare a Fiorentini lo slargo che si trova al centro di via Rasella, che fu teatro dell’azione dei Gap contro uno squadrone di SS altoatesini.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.