Carneficina a Parigi, il killer del Centro Culturale Curdo William M.: “Ho agito per razzismo”

Ha ucciso tre persone, le ha finite a colpi di pistola, due uomini e una donna, e lo ha fatto per razzismo. William M., cittadino francese di 69 anni, ha raccontato durante il suo arresto del perché avrebbe aperto il fuoco in Centro Culturale curdo a Parigi ieri poco prima di mezzogiorno. Perché “razzista”, ha detto il sospettato secondo una fonte vicino al dossier citata dal Journal de dimanche. A morire sotto i colpi di pistola anche Emine Kara, una leader del movimento delle donne curde in Francia. E poteva essere una strage dalla dimensioni molto più grandi.

Il Centro Culturale Curdo “Ahmet Kaya” si trova su rue d’Enghien, nel decimo arrondissement, zona abitata da folte comunità turche, siriane e curde. È un punto di riferimento e di ritrovo, dove vengono organizzati eventi culturali e dove si offre assistenza per le procedure di immigrazione per chi vuole trasferirsi in Francia. All’interno la base operativa del Centro Democratico curdo di Francia (CDKF) e id un gruppo di simpatizzanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), organizzazione politica e paramilitare di estrema sinistra che la Turchia e alcuni Paesi occidentali ritengono un’organizzazione terroristica.

L’uomo di 69 anni, francese, ex macchinista in pensione, avrebbe aperto il fuoco nel Centro Culturale, senza dire una parola, almeno sette otto colpi tutti andati a segno, inseguito una vittima fin dentro un ristorante dall’altra parte della strada dove voleva rifugiarsi. Avrebbe sparato anche nel negozio di un parrucchiere e ferito almeno un’altra persona. È stato disarmato dai clienti del salone, che hanno poi chiamato la polizia.

Emine Kara aveva combattuto per trent’anni tra Turchia, Siria e Iran. Aveva preso parte anche alla liberazione di Raqqa, la città in Siria che il sedicente Stato Islamico (ISIS) aveva reso sua capitale nel Paese dilaniato dalla guerra civile. Aveva chiesto asilo politico in Francia. Un’altra vittima era un cantante curdo, a Parigi con lo status di rifugiato politico. La Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per omicidio e tentato omicidio. Il ministro degli Interni Gérald Darmanin sul posto ha tenuto un discorso pubblico, espresso le sue condoglianze e ammesso di non essere certo che l’uomo abbia attaccato “specificamente per colpire i curdi, ma piuttosto ‘gli stranieri’”.

Sul posto sono esplosi scontri tra la comunità curda e la polizia con sassaiole e gas lacrimogeno. William M. in passato aveva ricevuto una pena detentiva di sei anni per “detenzione vietata di armi di categoria A, B e C” nel 2017, poi sospesa, era stato condannato nel giugno 2022 a dodici mesi di reclusione per atti di violenza con armi commessi nel 2016 – un procedimento ancora in corso, a dicembre 2021 con una sciabola aveva distrutto diverse tende in un accampamento di migranti a Parigi ed era stato incriminato per “violenza con un’arma, premeditata e di natura razzista”. Era in custodia cautelare da un anno circa ed era stato messo sotto controllo giudiziario con il divieto di uscire dal territorio e di portare armi.

Al momento dall’inchiesta non è emersa alcuna appartenenza dell’uomo a organizzazioni estremiste di qualche tipo. M. avrebbe aperto il fuoco poco prima di mezzogiorno. Con se aveva una valigetta contenente altri caricatori carichi, una scatola di cartucce calibro 45 con almeno 25 cartucce all’interno. L’arma con la quale ha sparato è una 1911 Colt 45 dell’esercito americano “dall’aspetto logoro”.