Arrestato un uomo per gli omicidi in Mississippi
Carneficina ad Arkabutla, 6 morti nell’ennesima strage da armi da fuoco negli Stati Uniti
È ancora sconosciuto il movente dell’ennesima strage da armi da fuoco negli Stati Uniti. Questa volta in una zona rurale del Sud, Stato del Mississippi, in una cittadina rurale chiamata Arkabutla. Sei le vittime, arrestato il sospetto autore della sparatoria. Tra le vittime l’ex moglie dell’uomo, il nuovo marito di questa e il patrigno. Sul caso indaga anche l’FBI.
Arkabutla, contea di Tate, circa 250 abitanti, a 72 chilometri a sud di Memphis, vicino al confine con il Tennessee. La polizia ha ricostruito che intorno alle 11 del mattino, ora locale, l’uomo avrebbe sparato a una persona che sedeva al posto di guida di un pickup, parcheggiato all’esterno di un negozio e avrebbe ucciso dunque una donna in una casa vicina. Dopo avrebbe preso l’auto e si sarebbe recato presso un’altra abitazione dove ha ucciso altre due persone.
La polizia ha inseguito l’uomo fino a un’altra abitazione ancora, dove sono state trovate altre due vittime. L’uomo era armato di un fucile e due pistole. Si chiama Richard Dale Crum e ha 52 anni, residente di Arkabutla. La ricostruzione della carneficina è da considerarsi al momento ancora parziale e frammentaria, da decifrare anche il movente della strage. L’identificazione delle vittime fa pensare a questioni personali, relazionali dietro i sei omicidi, anche se al momento non si esclude nessuna pista.
A fine gennaio, dopo le stragi di Monterey Park, a Los Angeles, di San Francisco e nell’Iowa, il Presidente degli Stati Uniti era tornato a lanciare un appello al Congresso per bandire le armi d’assalto. In una nota Joe Biden scriveva di voler “agire rapidamente e portare al mio tavolo l’Assault Weapons Ban”, una legge per mettere al bando le armi d’assalto e per alzare il limite a 21 anni per acquistarle.
A quel punto il bollettino dall’inizio del 2023 riportava 36 mass shooting, oltre una al giorno, in tutti gli Stati Uniti.
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