«Il Movimento nasce per cambiare il vecchio sistema, portare trasparenza, partecipazione attiva dei cittadini e una nuova etica nella gestione dei beni comuni, fondando il proprio agire sul principio dell’onestà, sostenendo la regola del limite dei due mandati come garanzia contro il trasformismo e per evitare i politici di professione».

Che belle parole! Erano quelle che Roberto Fico, pseudo ortodosso del M5S, ci ripeteva incessantemente a La Città del Sole, un’associazione culturale nei cui locali del centro storico di Napoli avvenivano gli affollati incontri del Meetup. Adesso proprio lui, che era così vicino a Grillo, ha stravolto tutto, ma non mi sorprende. Già ai tempi di quando ero consigliera comunale a Napoli, Fico, Presidente della Camera, abbandonò sul piano politico e personale me e l’altro consigliere in carica, negandoci qualsiasi supporto, ostacolandoci più o meno palesemente e minando la nostra credibilità in qualità di oppositori dell’allora Sindaco de Magistris, nonostante rappresentassimo il M5S sul territorio.

Avevamo capito che qualcosa stava cambiando e non in meglio: infatti nelle ultime elezioni amministrative di Napoli Fico non bloccò l’inserimento in lista di esponenti di altri soggetti politici, fino al giorno prima assessori e consiglieri eletti con il Sindaco, che fino a quel momento avevano palesemente osteggiato il M5S. All’epoca evidenziammo questo problema ma Conte, con il quale ebbi una discussione pubblica durante la campagna elettorale, che nulla sapeva di Napoli, diede manforte a Fico, siglando un patto con coloro che avremmo invece dovuto contrastare.

Vorrei tanto dire a Roberto: ma dopo aver rinnegato tutto, aver tradito la fiducia di Beppe Grillo ed i principi del M5S, aver favorito un modello Napoli che non funziona, non pensi che sia il caso di farti un esame di coscienza e fermarti? Hai detto che la politica non doveva essere una professione, e allora perché non mantieni almeno una delle parole date a migliaia di persone e non ti cerchi un lavoro che non sia esclusivamente politico?

Marta Matano

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