L'intervento dell'imprenditore alla Sinagoga di Milano
Carrai: “Hamas è terrorismo, va sradicato. Andrò in giro con la kippah, Israele è vita”
“Hamas va estirpato perché è terrorismo, non c’entra nulla con la pausa palestinese”. E’ il monito di Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti, nel corso dell’evento organizzato dalla comunità ebraica di Milano martedì 7 novembre nella sinagoga centrale del capoluogo meneghino. Un evento che ha visto la partecipazione di oltre duemila persone che, a un mese dai tragici fatti del 7 ottobre, hanno chiesto la liberazione dei 240 ostaggi nella mani dei terroristi di Hamas a Gaza.
Carrai nel corso del suo intervento, durato circa sette minuti, ricorda che “Israele nei millenni ha avuto queste persecuzioni e purtroppo continuerà ad averle ma – sottolinea – alla morte che Hamas ci va vedere noi scegliamo la vita, scegliamo di continuare ad andare avanti e a dire che Hamas va sradicato non perché è in guerra contro Israele ma perché è terrorismo“.
Mentre vengono mostrate le immagini degli ostaggi portati nei tunnel di Gaza dai miliziani, Carrai ricorda il modus operandi di quella che l’Occidente definisce da tempo una organizzazione terroristica. “Hamas ha compito rastrellamenti, ha compiuto segregazioni, ha compiuto deportazioni”.
Una presunta advisor delle Nazioni Unite diceva che Gaza è occupata da Israele da oltre 50 anni. Mi risultavano però che nel 2006 ci fossero state delle elezioni, anche se lì se votavi no ti facevano volare dal decimo piano. Ricordo poi che oggi presidente del forum sociale dei diritti umani oggi è l’Iran, un Paese che ha condanne a morte per decapitazioni pari a oltre 500 persone l’anno. Ma in quale mondo viviamo?” chiede Carrai.
“Quando mi dicono chi te lo fa fare? In fondo tu non sei ebrei, chi te lo fa fare di vivere sotto scorta ed essere infangato quotidianamente? Me lo fa fare la senatrice Segre, me lo fanno fare quei due ragazzi sopravvissuti all’attacco del rave del 7 ottobre scorso. Qualcuno aveva negato il nazismo, qualcuno sta negando anche gli eventi successi un mese fa, allora io da domani uscirò per le strade della mia città con la kippah perché se è vero che siamo tutti ebrei e israeliani lo dobbiamo dimostrare e non dobbiamo avare paura, perché noi siamo quelli che scegliamo la vita contro la morte” conclude Carrai.
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