Le richieste dei pm, l'ex leader An: "Estraneo"
Casa Montecarlo e la richiesta di condanna per Fini, la compagna Elisabetta Tulliani: “Gli nascosi tutto, mio fratello si vantava”

A oltre sette anni dall’apertura dell’indagine e a sei dal rinvio a giudizio, la procura di Roma chiede di condannare Gianfranco Fini, ex presidente della Camera e leader di Alleanza Nazionale, della compagna Elisabetta Tulliani, del cognato Giancarlo Tulliani e del suocero Sergio Tulliani. Il processo per riciclaggio, legato all’acquisto di un appartamento a Montecarlo, vede la sentenza di primo grado. Nell’udienza di oggi i sostituti procuratori capitolini hanno chiesto otto anni per l’ex alleato politico di Silvio Berlusconi, nove per Elisabetta Tulliani, dieci per il fratello Giancarlo e cinque per il padre Sergio. Nella scorsa udienza i giudici della quarta sezione del Tribunale di Roma avevano dichiarato la prescrizione per l’accusa di associazione a delinquere, essendo stata esclusa l’aggravante della transnazionalità.
L’Avvocatura dello Stato chiede invece l’assoluzione per Fini. La parte civile si è, invece, associata alle richieste di condanna avanzate dalla Procura nei confronti di Elisabetta Tulliani, del fratello Giancarlo e del padre Sergio. La prossima udienza è stata fissata al 18 aprile data in cui potrebbe arrivare la sentenza.
Casa Montecarlo, le parole di Fini e di Elisabetta Tulliani
“Era scontato che la pubblica accusa chiedesse la condanna, continuo ad avere fiducia nella giustizia e ciò in ragione della mia completa estraneità rispetto a quanto addebitatomi” ha commentato Gianfranco Fini, presente in tribunale a Roma.
In precedenza, nel corso dell’udienza, la compagna Elisabetta Tulliani ha detto in aula di aver “nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo. Non ho mai detto a Fini la provenienza di quel denaro che ero convinta fosse di mio fratello. Il comportamento spregiudicato di mio fratello rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita. Spero di avere dato con questa dichiarazione un elemento per arrivare alla verità”.
“Sento l’obbligo morale di offrire un contributo alla verità, non ho parlato per non turbare le mie figlie. Ma non posso continuare a tacere – insiste Tulliani- sento il dovere di confessare le mie responsabilità. Ero certa che il denaro per l’acquisto dell’appartamento fosse di mio fratello. Lo spregiudicato comportamento di mio fratello è stato doloroso. Si vantava di essere mio fratello per sentirsi importante”.
La vicenda della casa di Montecarlo
Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’immobile di 45 metri quadri, lasciato in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale nel 1999, sarebbe stato acquistato da Giancarlo Tulliani attraverso società off-shore dell’isola di Santa Lucia. Un’operazione effettuata nel 2008, per poco più di 300mila euro e che con la vendita dell’immobile nel 2015 a un imprenditore svizzero fruttò un milione e 360mila dollari. Ne nacque una campagna mediatica aggressiva da parte dei giornali di destra, a partire da Il Giornale di Silvio Berlusconi a Libero e Panorama.
Il 25 settembre 2010 Fini dichiarò in un comunicato video che “se dovesse emergere che l’appartamento di Montecarlo appartiene a Giancarlo Tulliani lascerò la presidenza della Camera”. Un mese dopo la Procura di Roma annuncia che non risulta esserci nessuna frode nell’affare, e chiede l’archiviazione delle indagini su Gianfranco Fini dopo la denuncia presentata il 30 luglio precedente da Storace.
Secondo la tesi dei pm capitolini, il cognato di Fini avrebbe ricevuto i soldi necessari per l’acquisto della casa di Montecarlo da Rudolf Baetsen, un collaboratore dell’imprenditore del gioco d’azzardo Francesco Corallo, facendoli transitare su conti offshore. Per questo motivo viene indagato per riciclaggio dalla procura di Roma. Il 22 gennaio 2018 il procuratore aggiunto Michele Prestipino e il sostituto procuratore Barbara Sargenti chiedono il rinvio a giudizio di Fini per riciclaggio che viene accolto il 16 luglio seguente; insieme a lui andranno a processo Elisabetta Tulliani con il fratello e il padre oltre a Corallo.
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