Associazione Rousseau cambia strada. La scelta è dolorosa, ma inevitabile. In questi 15 mesi abbiamo sollecitato costantemente la risoluzione delle criticità. Per otto lunghi mesi abbiamo richiesto più volte di condividere un progetto comune con responsabilità e perimetri ben definiti dei ruoli reciproci e abbiamo proposto concretamente un accordo di partnership per rafforzare e chiarire il legame tra Rousseau e il Movimento“. È quanto si legge nella nota dell’Associazione Rousseau sul Blog delle Stelle sul rapporto della piattaforma con il Movimento 5 Stelle. Una nuova era, dunque, per il M5s, partito prima di lotta e ora al governo dal 2018, con tre governi e maggioranze diverse. E una nuova era anche per la stessa piattaforma, nel comunicato si legge: “Oggi siamo a terra, ma ci rialzeremo perché noi siamo MoVimento”.

Sono i soldi, le alleanze politiche, la differenza di vedute su quello che è il futuro del Movimento ma anche il presente ad aver definito lo strappo. Una rottura annunciata, che arriva dopo l’adesione al governo Draghi che aveva esplicitato una frattura netta tra duri e puri e tra l’ala ormai governista. Più di governo che di lotta, a questo punto. Il pasionario Alessandro Di Battista ha lasciato il M5s dopo il voto sulla stessa Rousseau a favore della nuova maggioranza guidata da Mario Draghi.

In assenza di una scelta reciproca, su un nuovo progetto da compiere insieme, una nuova strada, sotto la stella polare della democrazia diretta, è la fine della partnership. “Rousseau è nato molto prima del MoVimento stesso. Non aveva ancora il nome di Rousseau, ma era ed è stato, negli anni il metodo che ha guidato tutto il percorso di nascita, crescita ed evoluzione del MoVimento 5 Stelle. Oltre 15 anni di vita insieme attraverso i quali le competenze, l’innovazione e la professionalità sono state messe a disposizione, molto spesso in modo totalmente gratuito, per costruire un’organizzazione innovativa, orizzontale, efficiente, centrata sui cittadini e soprattutto unica nel panorama politico italiano e non solo. La visione di Gianroberto è chiara e noi la porteremo avanti. Ci impegneremo, infatti, ancora di più e in tutte le forme che saranno necessarie, affinché le sue idee continuino a camminare sulle gambe di coloro che vorranno esserci”, si legge nel post.

E quindi la questione di soldi, i debiti, fino a 450mila euro che dovevano tutti gli eletti, che non avrebbero corrisposto mensilmente, all’associazione: “A fronte dell’enorme mole di debiti cumulati dal MoVimento 5 Stelle nei confronti dell’Associazione Rousseau e della decisione di chi ritiene di essere il gruppo dirigente del MoVimento di impartire ai portavoce un invito diretto a violare espressamente lo Statuto stesso del MoVimento, omettendo di versare, già dal mese di aprile, il contributo stabilito per i servizi erogati, questa mattina abbiamo dovuto comunicare a tutto il personale di Rousseau che siamo costretti ad avviare le procedure per la cassa integrazione – e ancora – Oggi non è più possibile, infatti, sostenere le spese necessarie per il personale che lavora quotidianamente ai 19 servizi di cui il MoVimento 5 Stelle usufruisce. Nonostante tutto, noi seguiteremo, nel limite del possibile e per rispetto verso tutte le persone che credono nel progetto, a fare la nostra parte onorando i nostri impegni, come sempre. A tal fine, manterremo la piattaforma attiva applicando ovviamente pesanti ridimensionamenti”.

L’avventura della piattaforma però non finisce qui: “Partiremo con un nuovo progetto e con nuovi attori protagonisti, ma non sarà facile. Dovremo risolvere tutti i pesanti problemi economico-finanziari che ci sono stati addossati e trovare strategie di sostenibilità per il futuro. Rousseau diventerà uno spazio aperto, laico e trasversale. Uno spazio per dare voce a tutti coloro che vorranno aggregare persone attorno a battaglie, temi o proposte. Uno spazio che ha l’ambizione di realizzare la più grande ‘lobby’ dei cittadini attivi”.

LA RISPOSTA DEL MOVIMENTO – Non è tardata ad arrivare dal Movimento 5 Stella la risposta alla spaccatura sancita col post sul ‘Blog delle stelle’ da Casaleggio. Una risposta affidata ad un messaggio apparso sul profilo Facebook dei pentastellati, con un duro attacco all’associazione Rousseau, le cui scelte “evidenziano la volontà di quest’ultima di svolgere una parte attiva e diretta nell’attività politica. Questa volontà è incompatibile con una gestione neutrale degli strumenti“.

Quanto alla piattaforma che Rousseau ovviamente negherà al Movimento, i grillini ricordano come “la democrazia diretta, la partecipazione, il coinvolgimento degli iscritti nelle decisioni non dipendono dal singolo strumento utilizzato ma dalla volontà del M5s di affidarsi alla democrazia diretta avvalendosi prioritariamente di strumenti digitali. Questa volontà rimane invariata, il nostro cuore pulsante è la democrazia diretta, qualunque sia lo strumento utilizzato“.

IL COMUNICATO PER INTERO PUBBLICATO SUL “BLOG DELLE STELLE”:

L’Associazione Rousseau cambia strada. La scelta è dolorosa, ma inevitabile. In questi 15 mesi abbiamo sollecitato costantemente la risoluzione delle criticità. Per otto lunghi mesi abbiamo richiesto più volte di condividere un progetto comune con responsabilità e perimetri ben definiti dei ruoli reciproci e abbiamo proposto concretamente un accordo di partnership per rafforzare e chiarire il legame tra Rousseau e il Movimento così come indicato dagli iscritti attraverso il voto.

Abbiamo cercato, in ogni modo, di mantenere forte quel rapporto speciale che ha permesso ad una forza politica di diventare protagonista della storia del nostro Paese e di portare nelle istituzioni migliaia di cittadini con l’elmetto.

Ma stare insieme deve essere una scelta reciproca e deve presupporre rispetto e assunzione di responsabilità da ambo le parti. E questo, purtroppo, non si è verificato.

Per questo, a fronte dell’enorme mole di debiti cumulati dal MoVimento 5 Stelle nei confronti dell’Associazione Rousseau e della decisione di chi ritiene di essere il gruppo dirigente del MoVimento di impartire ai portavoce un invito diretto a violare espressamente lo Statuto stesso del MoVimento, omettendo di versare, già dal mese di aprile, il contributo stabilito per i servizi erogati, questa mattina abbiamo dovuto comunicare a tutto il personale di Rousseau che siamo costretti ad avviare le procedure per la cassa integrazione. 

Oggi non è più possibile, infatti, sostenere le spese necessarie per il personale che lavora quotidianamente ai 19 servizi di cui il MoVimento 5 Stelle usufruisce.

Nonostante tutto, noi seguiteremo – nel limite del possibile e per rispetto verso tutte le persone che credono nel progetto – a fare la nostra parte onorando i nostri impegni, come sempre. A tal fine, manterremo la piattaforma attiva applicando ovviamente pesanti ridimensionamenti.

Da parte nostra, proseguiremo nell’onorare i patti fino a che non siano consensualmente modificati da soggetti legittimati a farlo, nel rispetto delle regole che la comunità del MoVimento ha deciso di darsi.

Nei prossimi giorni comunicheremo con trasparenza – sia agli attivisti che ai portavoce che sono tenuti ancora oggi a contribuire al sostentamento di questi stessi servizi – le modalità attraverso cui svolgeremo queste attività.

La situazione è difficile e ci lascia ingiustamente sulle spalle un peso enorme, ma la nostra missione non si fermerà.

Rousseau è nato molto prima del MoVimento stesso. Non aveva ancora il nome di Rousseau, ma era ed è stato, negli anni il metodo che ha guidato tutto il percorso di nascita, crescita ed evoluzione del MoVimento 5 Stelle. Oltre 15 anni di vita insieme attraverso i quali le competenze, l’innovazione e la professionalità sono state messe a disposizione, molto spesso in modo totalmente gratuito, per costruire un’organizzazione innovativa, orizzontale, efficiente, centrata sui cittadini e soprattutto unica nel panorama politico italiano e non solo.

La visione di Gianroberto è chiara e noi la porteremo avanti. Ci impegneremo, infatti, ancora di più e in tutte le forme che saranno necessarie, affinché le sue idee continuino a camminare sulle gambe di coloro che vorranno esserci.

Partiremo con un nuovo progetto e con nuovi attori protagonisti, ma non sarà facile. Dovremo risolvere tutti i pesanti problemi economico-finanziari che ci sono stati addossati e trovare strategie di sostenibilità per il futuro.

Rousseau diventerà uno spazio aperto, laico e trasversale. Uno spazio per dare voce a tutti coloro che vorranno aggregare persone attorno a battaglie, temi o proposte. Uno spazio che ha l’ambizione di realizzare la più grande “lobby” dei cittadini attivi.

Lavoreremo per costruire un potente media civico che sia in grado di attivare, da una parte, concrete azioni di partecipazione attiva e di cittadinanza digitale e dall’altra, di incubare quelle nascenti composizioni civiche che diventeranno protagoniste dello scenario politico del futuro.

Dal 2005 abbiamo innovato la politica italiana anticipandone le traiettorie con modelli organizzativi alternativi, basati sull’utilizzo della rete e in grado di rendere anacronistiche le strutture partitiche esistenti e legate allo scorso secolo. Oggi, siamo di fronte ad un rovesciamento di paradigma che rende anche i movimenti, per come li conosciamo, basati su un’idea di società ancorata ai primi anni dieci del duemila.

Il futuro della politica si giocherà su un campo totalmente diverso e, anche a seguito della pandemia globale, avrà forme relazionali e organizzative totalmente differenti da quelle attuali.

Le future strutture sociali e politiche saranno sempre più interdipendenti da una infrastruttura globale creata dalle piattaforme digitali. La creazione di queste ultime definirà, infatti, le modalità di distribuzione del potere dei cittadini non solo in ambito civico e politico, ma anche statuale. La logica e i meccanismi di funzionamento di queste piattaforme disegneranno i futuri spazi di partecipazione nell’attuale Platform Society ed è fondamentale, già da oggi, comprendere e progettare in modo che vengano promossi valori finalizzati a favorire il bene comune e collettivo.

Le nuove generazioni andranno oltre i partiti e i movimenti. Costruiranno un’identità collettiva e politica che sarà disegnata su una estrema personalizzazione degli interessi civici individuali e sulle battaglie che i singoli cittadini costruiranno dal basso.

Parallelamente a questo piano orientato al futuro dei prossimi anni, continueremo ancora oggi a rispettare le promesse fatte a tutti coloro che, in questi anni, hanno creduto nell’idea di movimento come possibilità di coinvolgimento attivo. Sentiamo una profonda responsabilità verso ognuno di loro.

Lavoreremo, quindi, per mantenere il percorso civico costruito in questi 15 anni affinché quel principio di piramide rovesciata, nella quale crediamo profondamente, mantenga la sua forza. Ci impegneremo per individuare soluzioni necessarie per sviluppare le sedi digitali tematiche e territoriali che abbiamo progettato con gli attivisti, ma anche per dare seguito alle iniziative disegnate in questi tre mesi straordinari con gli Ambasciatori della Partecipazione.

Ci siamo e ci saremo. Nelle prossime settimane incontreremo tutti coloro che vorranno costruire il futuro insieme a noi e con loro progetteremo i passi successivi.

Sinceramente, non avremmo mai immaginato di dover vivere una situazione di questo tipo. E’ avvilente dover mandare in cassa integrazione le persone che, in questi anni, hanno lavorato con sacrificio e dedizione assoluta per consentire ad altri di entrare nelle istituzioni e dovergli dire che il motivo di tutto questo è la mancanza di rispetto delle regole e di quei principi etici e morali che sono alla base del progetto, per il quale quelle stesse persone sono entrate nelle istituzioni.

Abbiamo pensato fino all’ultimo che si sarebbe usciti dall’ambiguità e dal cerchiobottismo per risolvere i problemi in modo concreto, ma non è successo.

Sarà un futuro difficile e in salita, ma coerente, sfidante e intellettualmente onesto come siamo sempre stati.

Oggi siamo a terra, ma ci rialzeremo perché noi siamo MoVimento.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.