L'intervista a "Belve" del comunicatore di Conte: "Pentito di non essermi candidato"
Casalino: “I giochini di mio padre per scoprire la mia omosessualità, essere gay non è un vizio”. Poi la gaffe su Madame Bovary…

“‘Ecco Casalino, dalla casa del GF al Parlamento’…”. Lo scorso agosto, nell’intervista al Corriere della Sera, Rocco Casalino spiegava così i motivi della mancata candidatura alle elezioni politiche. Oggi, a distanza di sei mesi, si dice pentito “di non aver partecipato” ma fu una scelta “fatta per conte, per non danneggiarmi la sua immagine”. Nell’intervista a Belve, la trasmissione su Raidue condotta da Francesca Fagnani che andrà in onda martedì 28 febbraio, il responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle affronta diversi argomenti ma soprattutto ribadisce che “l’orientamento sessuale non si può scegliere, essere gay non è un vizio“.
Una conclusione che arriva dopo aver ricordato la difficile infanzia vissuta con un papà violento: “Uno pensa di poter picchiare la propria moglie anche davanti ai figli e che questi dimenticheranno. Ma io non ho dimenticato nulla e non perdono”. Casalino aveva a che fare “con un maschio del Sud, molto virile, dominante” e che non vedeva di buon occhio il figlio. “Non gli assomigliavo ecco, non ero il figlio che somiglia al papà, e questa cosa per lui era un problema. Faceva una serie di giochini per scoprire la mia omosessualità – ricorda Casalino – ma io non ci cascavo perché sapevo che se lo avessi ammesso sarebbe stato peggio. Io ero sicuro che avrei avuto la vita impossibile. Anche per questa situazione la consapevolezza per me è arrivata molto tardi, ho fatto molta fatica ad accettarmi”.
Così “fino a 35 anni ho avuto una ragazza con cui facevo regolarmente sesso e a un certo punto mi ero convinto che la mia fosse una sorta di bisessualità e che potevo reggere una vita da eterosessuale. Anche perché – aggiunge – avevo desiderio di una vita famigliare, dei figli. Ho insistito con tutte le mie forze ad essere etero, ho fatto sesso con centinaia di donne. Sembra strano? Anche a me. Ma non si può scegliere l’orientamento sessuale, essere gay non è un vizio”.
Tornando alla vita politica, Casalino argomenta l’invito di Conte a non candidarsi alle scorse politiche. “Mi disse scegli tu, ma è meglio se resti nella comunicazione. Quanto mi deve Conte? Parte della mia vanità direbbe che ci sono io dietro ma non è così”. E quando la Fagnani gli chiede se oggi si sente abbandonato da Conte, dichiara: “Non mi sento abbandonato. Ha un ruolo diverso ma la sua comunicazione la curo ancora. Non c’è stato nessun allontanamento”.
E infine per alleggerire, Fagnani parlando con Casalino della sua passione per la letteratura, gli chiede quali sono i suoi “classici” di riferimento: “Dostoevskij certamente, Goethe assolutamente, Pirandello, Moravia, Baudelaire…” , e Francesca Fagnani incalza: “Mi dica una poesia di Baudelaire” e mette in difficoltà Casalino. “Il mio problema è la memoria… ricordo il senso delle cose… allora, oddio…vediamo… Ora ricordo, Madame Bovary o sto…?”. E, a gaffe avvenuta, Fagnani chiude: “Sta peggiorando la situazione”.
💥 Rocco Casalino ‘inciampa’ a #Belve: “Io leggo Baudelaire. Una sua poesia? Madame Bovary” pic.twitter.com/XbmJyUw2bk
— Fabio Fabbretti (@fabiofabbretti) February 28, 2023
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