La crisi di governo e soprattutto la crisi all’interno del Movimento 5 Stelle costano il posto a Rocco Casalino. L’ex portavoce di Giuseppe Conte ai tempi di Palazzo Chigi, poi di fatto imposto dallo stesso ex presidente del Consiglio come consulente della comunicazione del gruppo parlamentare della Camera dei Deputati e al Senato dei 5 Stelle, dal 15 luglio, ha visto dimezzato il suo ‘potere’.

Con la presente Le comunichiamo che il giorno 15 luglio 2022 il Suo contratto scade e non è più richiesta alcuna prestazione da parte Sua”, reciterebbe infatti la mail con la quale il gruppo 5 Stelle della Camera ha dato il ‘benservito’ a Casalino, incarico dal faraonico costo di 150mila euro . Impegno che invece resta inalterato a Palazzo Madama.

Un siluramento voluto in particolare dal capogruppo alla Camera Davide Crippa. Quest’ultimo, riconfermato lo scorso dicembre, in più di una occasione è finito nel mirino di Conte per la sua vicinanza a Beppe Grillo, con cui manterrebbe ancora oggi un filo diretto. Ogni tentativo di sostituirlo si è però rivelato fallimentare, tanto da venire riconfermato alla guida dei 5 Stelle alla Camera con 131 voti su 147 nell’ultima occasione.

Così come con Conte, anche con Casalino i rapporti di Crippa non sono mai stati idilliaci. I rumours provenienti dai 5 Stelle di Montecitorio, il gruppo più favorevole a confermare la fiducia al premier Mario Draghi e a non seguire Conte nello strappo con la maggioranza, sono chiari: “L’abbiamo pagato per non vederlo mai – si lamentano tanti pentastellati riferendosi a Casalino – lavora solo per Conte”.

Casalino che da mesi era in realtà nel mirino per la gestione della comunicazione. Le ospitate dei parlamentari grillini in televisione era decise in maniera praticamente assolutistica, chi non faceva parte della ‘short list’ casaliniana diventata di fatto un ‘desaparecido’.

Eppure, sottolineano alcuni retroscena, per Casalino l’addio alla comunicazione dei 5 Stelle della Camera non è fonte di preoccupazione. Lo spin doctor di Conte ha un sogno nel cassetto da realizzare e lo avrebbe confidato a più parti: diventare parlamentare.

Non un semplice deputato, Rocco punta a Palazzo Madama. “Sono i senatori quelli che contano – avrebbe detto Casalino a chi gli è vicino, scrive La Stampa – i loro voti pesano. Io mica voglio essere un peone alla Camera”. Ma anche il rapporto con Giuseppe Conte non sarebbe più quello di prima: colpa dell’ex avvocato del popolo che, in questa crisi politica, starebbe tentennando troppo nel tentativo di tenere insieme le due anime del Movimento. Per Casalino infatti non ci sono dubbi, bisogna puntare al voto il prima possibile.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia